Juventusnews24
·7. Oktober 2025
Pastore punta il dito contro Tudor: «Quasi boicotta il gioco di questi due bianconeri. Nel post-partita per giustificare il triplo cambio ha detto…»

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Un passo indietro sul piano del gioco, una squadra confusa che agisce più d’istinto che secondo un piano. È durissima l’analisi del giornalista Giuseppe Pastore che, a Cronache di Spogliatoio, ha bocciato la prestazione della Juventus contro il Milan, puntando il dito contro le scelte e la gestione di Igor Tudor.
PAROLE – «Thiago Motta eccedeva nel controllo, nel voler comandare il gioco rallentando, ora la Juve subisce un po’ le situazioni, ha reazioni di pancia. Ieri la partita è stata molto brutta nel primo tempo, il Milan è più forte della Juve, era più fresco. Il secondo tempo della Juve è stato difficilmente digeribile per i tifosi.
Nel post partita Tudor per giustificare il triplo cambio in attacco dice di aver voluto mandare un segnale per stare un po’ più indietro. Tudor era arrivato parlando a voce alta degli ideali della Juve, anche di un certo coraggio. E poi che senso ha mettere due punte insieme e poi smettere di attaccare, cosa possono pensare Vlahovic e Openda? Quasi boicotti il gioco dei due giocatori. Yildiz viene messo nelle condizioni peggiori, troppo largo, ha mille varianti».
Secondo Pastore, la squadra bianconera ha perso la sua identità tattica. Se con l’ex tecnico Thiago Motta si “eccedeva nel controllo”, rallentando il gioco, ora la Juve “subisce un po’ le situazioni, ha reazioni di pancia”. Una squadra che agisce d’impulso, senza un copione chiaro. La partita contro il Milan ne è stata l’emblema: un primo tempo “molto brutto”, contro un avversario “più forte e più fresco”, e una ripresa “difficilmente digeribile per i tifosi”.
Nel mirino della critica è finito soprattutto il clamoroso triplo cambio offensivo operato da Tudor al 68′ minuto. Pastore contesta la giustificazione del tecnico, che nel post-partita ha parlato di aver voluto mandare un segnale alla squadra per stare più indietro.
“Che senso ha mettere due punte insieme e poi smettere di attaccare?”, si chiede retoricamente Pastore. Una mossa che, a suo dire, “quasi boicotta il gioco” di giocatori come Vlahovic e Openda, inseriti per dare la scossa e poi lasciati senza un adeguato supporto offensivo.
Una scelta contraddittoria, che secondo il giornalista è sintomo di confusione. A questo si aggiunge una gestione non ottimale di Kenan Yildiz, che a volte viene “messo nelle condizioni peggiori, troppo largo”.