Juventusnews24
·3. Dezember 2025
Zhegrova Juve, perchè il kosovaro non gioca ancora dal primo minuto? Retroscena dalla Continassa sulle condizioni dell’ex Lille: gli aggiornamenti

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L’impatto avuto da Edon Zhegrova nei minuti finali della sfida di Coppa Italia contro l’Udinese ha riacceso l’entusiasmo dei tifosi della Juventus. La giocata spettacolare postata sui social e gli applausi dello Stadium hanno sollevato una domanda spontanea nell’ambiente bianconero: perché un giocatore con questo talento non trova più spazio dal primo minuto? A fornire una risposta dettagliata e tecnica è stato il giornalista di Sky Sport Paolo Aghemo, che ha analizzato la gestione dell’esterno kosovaro da parte di Luciano Spalletti, utilizzando una metafora molto efficace.
Secondo l’analisi del giornalista, l’immagine della “miccia accesa“, già evocata dallo stesso allenatore toscano, si presta perfettamente a descrivere le caratteristiche attuali del numero 11. Zhegrova è riconosciuto come un elemento dotato di qualità tecniche superiori, con un dribbling fulminante e una rapidità nel breve che lo rende difficilissimo da fermare per i difensori avversari. Inoltre, Spalletti ha apprezzato pubblicamente anche l’abnegazione mostrata in fase di non possesso, sottolineando le rincorse difensive effettuate nei pochi minuti giocati in coppa.
Tuttavia, la ragione del suo impiego col contagocce risiede esclusivamente nella condizione atletica. Aghemo ha spiegato che il giocatore non è ancora al 100% della condizione e, realisticamente, non può esserlo in questo momento. Il motivo è da ricercare nel suo recente passato: Zhegrova è arrivato alla Juventus dopo tanti mesi di inattività, un periodo di stop che ha inevitabilmente appesantito le gambe e tolto ritmo partita.
Non si tratta dunque di una bocciatura tecnica, ma di un percorso di recupero fisiologico. L’esterno kosovaro si sta piano piano ritrovando attraverso il duro lavoro quotidiano e settimanale alla Continassa. Spalletti lo sta gestendo per portarlo al top della forma senza rischiare infortuni muscolari, consapevole di avere tra le mani un’arma potenzialmente devastante per la seconda parte di stagione, quando la “miccia” potrà finalmente esplodere per novanta minuti.









































