Inter News 24
·3 December 2025
Gravina sulla qualificazione al Mondiale: «Sono ottimista. E sulle dimissioni dico questo»

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Gabriele Gravina, il presidente della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), ha tracciato un’analisi approfondita sul momento che sta vivendo il calcio italiano. Lo ha fatto in una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport.
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Il dirigente federale ha affrontato di petto le numerose critiche che hanno accompagnato il percorso della Nazionale azzurra negli ultimi mesi. In particolare, il focus è sulla marcia di qualificazione ai prossimi Mondiali del 2026 che si terranno in Stati Uniti, Messico e Canada.
Gravina ha risposto con decisione, difendendo l’operato della Federazione e la pianificazione strategica intrapresa per garantire alla squadra l’accesso alla competizione più importante. Il suo intervento mira a rassicurare l’ambiente e a respingere le polemiche, ribadendo la fiducia nel progetto tecnico.
LE CRITICHE – «A chi mi dice “vai a lavorare” rispondo: se vado via io, riparte il calcio e vinciamo i Mondiali? Se ne avessi la certezza, sarei il primo a farmi da parte. Per questo sono un uomo sereno».
LA QUALIFICAZIONE AL MONDIALE – «E perché mai? A marzo non manca molto e dopo l’inverno c’è sempre la primavera. Ottimista? Sì, e lo faccio su basi concrete, reali, su elementi oggettivi come il percorso che ci ha portato fin qui al netto del secondo tempo con la Norvegia. Il pessimismo ci fa sprecare energie, disperderle non aiuta la causa. L’obiettivo è alla portata. Rimbocchiamoci le maniche, impegniamoci tutti insieme. E dico tutti».
LE DIMISSIONI – «Ogni volta che la Nazionale commette un passo falso, immediatamente c’è l’indignazione popolare e si chiedono le teste. Ci sto, è il gioco dei tifosi. Ma noi continuiamo a cercare colpevoli senza renderci conto che la Figc non può imporre certe cose, ma soltanto sensibilizzare. Abbiamo ad esempio approvato una norma che permette di scorporare dal numeratore dell’indicatore del costo del lavoro allargato gli ammortamenti e gli stipendi degli Under 23 italiani. Rendiamo conveniente puntare sui giovani azzurri».
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