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·13 September 2025

Verona, Zanetti: “Orban e Gagliardini stanno bene, su Bella-Kotchap e Al Musrati…”

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A due giorni dalla sfida contro la Cremonese, l’allenatore del Verona Paolo Zanetti ha parlato dei nuovi acquisti in conferenza stampa.

Giudizio sui due nuovi arrivati? Chi saranno i giocatori che prenderanno il posto di Duda? “Sono arrivati due giocatori che conosciamo. Akpa-Akpro l’ho già avuto, per caratteristiche è diverso dagli altri che abbiamo dal punto di vista di intensità e riconquista, ci darà una grandissima esperienza e carattere. Come Gagliardini, sul quale l’unica valutazione da fare era dal punto di vista fisico: dopo dieci giorni posso dire che sta… meglio di altri! Lui è uno dei candidati a sostituire Duda per ruolo. Mi ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per farlo. Parliamo di un ragazzo sveglio con tanta esperienza, può essere subito fondamentale. La Cremonese è in forma, forte, a punteggio pieno, ha fatto un mercato di altissimo livello, la partita è difficile, ma siamo concentrati sui nostri miglioramenti. La sosta è stata fondamentale”.


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A che punto sono Orban, Bella-Kotchap e Al Musrati? “Orban è un po’ più avanti, è leggero e scattante, ha bisogno di meno tempo. Gli altri due sono ottimi giocatori, ma pesanti. Li abbiamo testati, abbiamo ben chiara la situazione della squadra, la strada è individualizzare il lavoro per chi ne ha più bisogno. Sono ragazzi che hanno solo bisogno di mettere gas”.

Frese nei 3 dietro? Valentini come sta recuperando? E Fallou? “Fallou siamo al limite, lo valutiamo domani per capire se sarà della partita. Valentini ha avuto una brutta distorsione, sta lavorando per rientrare. Per il resto sto capendo la condizione dei giocatori, alcuni stanno bene e altri sono indietro, questa disomogeneità ci spariglia un po’ le carte. Dei cambi di formazione ci saranno, le idee le abbiamo chiare”.

Verona, Zanetti: “Harroui è in dubbio ma nulla di grave”

Vuoi un Verona brutto, sporco e cattivo? “Sporco e cattivo mi piace sempre, brutto un po’ meno, ma bisogna essere efficaci. E per esserlo dobbiamo essere squadra. In alcune cose siamo indietro, ma in altre sono fiducioso perché per me siamo più avanti rispetto all’anno scorso. C’è grande disponibilità dalla squadra, normale che non ci sia il tempo, c’è sempre il campo. Poi c’è il Bentegodi: abbiamo fatto un allenamento lì oggi, per far assaporare ai ragazzi uno stadio che profuma di storia. Ritorniamo in casa nostra finalmente, dobbiamo trovare energia anche da questo, dalla nostra gente e dall’orgoglio dopo una sconfitta pesante, anche se un incidente di percorso”.

Ci chiedono: sarà una grande sofferenza anche quest’anno o sei più positivo? “Una domanda lecita, non di facile risposta. Un po’ più facile per me che faccio questo mestiere, sono discorsi che facevamo anche l’anno scorso. Nel tempo poi con grande umiltà ho avuto ragione. Dobbiamo capire il vero potenziale di questa squadra. Questa squadra di potenziale ne ha, sono arrivati giocatori che hanno tanto da esprimere e tanto da dare. Racconto bugie se dico che quest’anno sarà una passeggiata salvarsi, perché non è così per nessuno. Sarà una battaglia totale, abbiamo tantissimo margine però, perché per me siamo al 50% dove si vedono momenti e sprazzi di qualità. In più ci siamo rinforzati ulteriormente”.

Harroui: come sta, in quella zona del campo da mezzala può esprimersi al meglio? “Stravedo per lui, per me è veramente forte. In un contesto di un certo tipo può dare tanto. In questa partita è in forse, niente di grave, ma ha un piccolo risentimento muscolare. Normale da chi arriva da un lungo infortunio. Un problemino da valutare”.

Questa è stata la sosta migliore da quando sei al Verona per le condizioni in cui hai lavorato? Però ci sono pochi italiani, è difficile comunicare? “Sicuramente rispetto all’anno scorso dove c’erano una quindicina di nazionali abbiamo lavorato duramente con chi c’era. Era un momento utile per fare la sosta, la difficoltà di linguaggio c’è. La lingua comune è l’inglese, abbiamo fatto una scelta. Sotto loro richiesta abbiamo fatto una prima parte in italiano, ma poi non si capivano bene in campo. Studio giorno e notte l’inglese per farmi capire il più possibile, lo stesso Sogliano oggi ha fatto un discorso in inglese. Poi ci sono Mosquera e Giovane che non capiscono l’inglese, ma tutti gli altri sì e abbiamo scelto così”.

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