Hellas Verona FC
·13 September 2025
Zanetti: "Finalmente al Bentegodi! Dobbiamo giocare da squadra per essere efficaci"

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·13 September 2025
Verona - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Paolo Zanetti, rilasciate oggi all'antivigilia di Hellas Verona-Cremonese, match valido per la 3a giornata di Serie A Enilive 2025/26, in programma lunedì 15 settembre alle ore 18.30, allo stadio 'Bentegodi'.
Qual è il suo giudizio sui due nuovi giocatori arrivati? Secondo lei, chi o quali giocatori prenderanno idealmente il posto di Duda nella sua idea di squadra? E sulla Cremonese? "Sono arrivati due giocatori che conosciamo, in particolare Akpa-Akpro è un ragazzo che ho già avuto. Ed è un ragazzo che per caratteristiche è diverso da altri giocatori che abbiamo. Dal punto di vista dell'intensità, della corsa, della riconquista palla, è un giocatore box to box che ha un carattere immenso, quindi ci darà sicuramente una grandissima mano. Poi è arrivato un calciatore italiano, di esperienza, come Gagliardini, e la sua carriera parla per lui. L'unica valutazione era dal punto di vista fisico, e quello che posso dire dopo 10 giorni in cui è stato con noi è che sta bene. È motivatissimo, un giocatore che unisce fisicità, intelligenza tattica, leadership, ed è sicuramente uno dei candidati a sostituire il ruolo di Duda, che per noi era un giocatore determinante dentro e fuori dal campo. In questi giorni mi ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per farlo perché sembra sia qua da mesi. È un ragazzo sveglio, che ha tanta esperienza, e in un gruppo del genere, secondo me, e diventerà fondamentale. Sono arrivati quindi due ottimi acquisti che ci daranno sicuramente una mano. Per quanto riguarda la Cremonese è una squadra in forma, forte, a punteggio pieno, e che ha fatto un mercato di altissimo livello. Nella formazione c’è anche qualche campione, quindi sarà partita difficile, però in questo momento noi siamo concentrati sui nostri miglioramenti che sono tanti ed evidenti. Questi quindici giorni ci sono stati fondamentali perché ogni giorno per noi è utile per migliorare sotto tanti punti di vista. Abbiamo lavorato duramente sotto tanti aspetti e ogni giorno ho visto un piccolo step avanti, quindi per noi lunedì sarà un bel banco di prova".
Sono arrivati due giocatori nuovi e ce ne sono stati altri, come Orban, Bella Kotchap e Al Musrati, con gli ultimi due che hanno debuttato contro la Lazio. A che punto sono? "Tra i giocatori che hai nominato quello un po’ più avanti è Orban, anche per caratteristiche fisiche. È un giocatore leggero, scattante, che sicuramente ha bisogno di meno tempo. Bella Kotchap e Al Musrati sono due ottimi giocatori che hanno un potenziale importante, ma sono giocatori pesanti fisicamente e con una massa muscolare importante. In questo momento hanno bisogno di lavorare. Venivano entrambi da una situazione di precampionato dove non avevano fatto nessuna amichevole e lavorato veramente poco. Abbiamo anche avuto la possibilità di fare dei test, quindi abbiamo ben chiara la situazione della squadra, e probabilmente la via sarà anche quella di individualizzare un po' il lavoro su chi ha più bisogno, per poi cercare di portare tutti a regime questi ragazzi, che hanno tutti un ottimo potenziale".
Sulle scelte per la Cremonese, può aggiornarci su Valentini? Crede di andare in discontinuità rispetto alla Lazio, quindi con il ritorno di Frese nei 3? Com’è la situazione di Cham, che era uscito con qualche problema all’Olimpico? "Cham bisogna valutarlo ancora domani per sapere se sarà della partita, ha avuto una distorsione con rottura del legamento. Per quanto riguarda le altre scelte, in questo momento deve andare in campo chi sta meglio. È una situazione disomogenea e questo ci spariglia un po’ le carte. Lunedì sceglieremo chi sta meglio dal punto di vista fisico, aspettando gli altri e dandogli un po’ di tempo. Dei cambi ci saranno, le idee le abbiamo chiare".
Se ti dico che lunedì va in campo un Verona brutto, sporco, e cattivo, cosa mi dici? Ti piace in questa formula? "Sporco e cattivo mi piace sempre, brutto un po’ meno, ma bisogna essere efficaci e per esserlo bisogna essere squadra. In alcune cose siamo fisiologicamente indietro e invece su altre siamo più avanti rispetto all’anno scorso. La predisposizione dei ragazzi è altissima e lavorano tanto. Per far squadra non ci sono solo le parole di mister e direttore sportivo, ma anche il loro impegno per fare gruppo. Sapevamo che il tempo non sarebbe stato dalla nostra parte ma poi c’è sempre il campo, la partita, e un altro fattore che è il Bentegodi. Oggi abbiamo svolto un allenamento per far assaporare ai giocatori uno stadio che profuma di storia, è stata un’ottima mattinata. Ritorniamo finalmente in casa nostra, dopo tre trasferte di fila, e quindi dobbiamo andare a prendere l'energia anche da questo dalla nostra gente, e questo ci dà tanto orgoglio perché veniamo da una sconfitta pesante che è un incidente di percorso. Deve nascere qualcosa dentro di noi, e abbiamo subito voglia di dimostrare chi siamo a tutta la gente che verrà allo stadio per noi, quindi le motivazioni sono altissime. Dall’altra parte c'è un avversario importante, ma dobbiamo stare dentro la partita con tutto quello che abbiamo, mettere in campo il nostro 100% e fare in assoluto del nostro meglio".
Sarà un’altra sofferenza anche quest’anno o possiamo divertirci in qualche partita? Abbiamo del potenziale in una squadra così? "È una domanda lecita e giusta, non di facile risposta, ma per me un po’ più semplice visto che faccio questo lavoro. In questo momento serve lucidità, ma anche la lungimiranza di capire il vero potenziale di questa squadra. Io credo che il potenziale ci sia: sono arrivati giocatori che, una volta raggiunta la migliore condizione, avranno molto da esprimere e da dare. Non sarà una passeggiata salvarsi – e non lo sarà per nessuno – sarà una battaglia totale. Però penso anche che abbiamo tantissimo margine. Oggi siamo al 50% e, nonostante questo, a tratti si vedono già sprazzi di qualità. Inoltre ci siamo ulteriormente rinforzati, e alcuni dei nuovi arrivi non sono ancora stati schierati. Questa squadra è ancora tutta da scoprire, ma sono convinto che abbia un grande potenziale".
Harroui a Roma è stato la chiave di volta della partita quando gli ha dato fiducia dal primo minuto. Come sta? Può esprimere le sue qualità in quella zona del campo? "Io stravedo per Harroui: è un giocatore davvero forte e, inserito in un contesto adatto, può dare tantissimo. In questa partita resta in dubbio per un risentimento muscolare, che è normale dopo un infortunio come il suo. La mia opinione su di lui è chiara ora e lo sarà anche in futuro".
È stata la sosta migliore da quando è qui? Direi che è stata quasi come fare un nuovo ritiro. L’unico aspetto da risolvere il più rapidamente possibile è la questione della lingua universale: con un gruppo così multietnico la comunicazione tra i giocatori non è semplice, e immagino che questa sia la difficoltà principale. La società ha messo a disposizione una rosa di qualità, ma questo limite comunicativo può rappresentare l’unico vero problema. "Rispetto all’anno scorso abbiamo meno giocatori impegnati con le nazionali, quindi abbiamo potuto lavorare duramente. Ogni giorno guadagnato è stato prezioso e ci è servito per arrivare pronti a questo momento. La difficoltà linguistica esiste: abbiamo scelto l’inglese come lingua comune. All’inizio, su richiesta dei ragazzi, abbiamo fatto una parte del lavoro in italiano, ma preferisco adattarmi io, studiare e farmi capire. Lo stesso sta facendo il nostro direttore sportivo, che oggi ha fatto un discorso alla squadra in inglese. Alcuni giocatori non conoscono bene l’inglese, ma la maggior parte sì, quindi è la soluzione migliore. La comunicazione tra me e loro è importante, ma conta ancora di più quella che hanno tra di loro, perché in campo vanno i giocatori e devono essere uniti, aiutarsi e capirsi. Non voglio che questo diventi un alibi: non è certo la mia comfort zone, ma deve essere uno stimolo di crescita professionale anche per me. Alla fine, però, il linguaggio che ci accomuna è la maglia che indossiamo: quello è il motivo che deve spingerci ad andare oltre ogni ostacolo. Dobbiamo combattere sempre, per il nostro Club e per la nostra gente".
Sogliano ci ha detto che il mercato non finisce mai, quindi le chiedo: questa volta possiamo considerarlo davvero concluso? E vorrei anche un aggiornamento su Niasse, che è stato al centro di diverse voci di mercato. "Niasse è rientrato ieri: è un giocatore utile per le sue caratteristiche, ma il concetto deve essere chiaro. Non conta solo chi va in campo, conta soprattutto l’idea di squadra. Tutti i giocatori devono sentirsi importanti e guadagnarsi il posto, anche solo un minuto, perché in questa categoria nulla è scontato. Noi scegliamo sempre chi riteniamo più adatto al tipo di partita. Avere più soluzioni è sempre meglio che non averne. Per quanto riguarda il mercato, credo che siamo a posto, a meno che non si presentino opportunità particolari. Con Akpa e Gagliardini abbiamo fatto una scelta rapida proprio per inserirli subito: in questa settimana si sono già integrati e sono convinto che ci daranno una grande mano".
Può darci un aggiornamerno su Mosquera?"Purtroppo è stato operato di appendicite e credo ci vorrà circa un mese per il recupero. Stava rientrando da un infortunio al pube, che non sappiamo se possa essere collegato o meno. Lo aspettiamo, perché è un giocatore importante".
Ha parlato spesso di giocatori che devono venire al Verona vedendola come opportunità della vita. Ha trovato questo aspetto anche in Orban? "In Gift ho trovato grande voglia, spirito e mentalità: è affamato di gol, corre, si sacrifica e ha sempre l’atteggiamento giusto. In più ha sempre il sorriso sulle labbra, e questo è un aspetto molto positivo. Per quello che vedo è il profilo perfetto per noi: abbiamo bisogno di giocatori che non hanno paura, che hanno fame di scendere in campo e lottare su ogni pallone. Ho conosciuto un ragazzo davvero interessante, dentro e fuori dal campo. Nel suo modo di allenarsi e di approcciarsi al calcio credo possa essere un esempio anche per gli altri".