DirettaCalcioMercato
·3 de septiembre de 2025
Milan, il padre di Gimenez sorpreso: “Strane dichiarazioni di Tare, Santi non era stato consultato”

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Il padre di Santiago Gimenez ha parlato delle confuse ultime ore di mercato che hanno visto suo figlio protagonista. Ecco le sue parole.
Ultime ore di mercato molto confuse per il Milan, che a un certo punto sembrava voler cedere Santiago Gimenez. il messicano poteva essere coinvolto in uno scambio con Artem Dovbyk, salvo poi rimanere a Milano. Il messicano è arrivato a gennaio dal Feyenoord per 38 milioni di euro, ed era già a un passo dall’addio al diavolo. Nono sono piaciute alla famiglia del calciatore le parole di Igli Tare, che ha ammesso di star cercando una soluzione per cederlo prima della partita contro il Lecce.
Ecco le parole del padre di Santiago Gimenez a Radio Mexico, riportate da milannews.it:
“All’inizio abbiamo sentito dire molte cose. Poi abbiamo sentito, venerdì, quando Santiago ha giocato da titolare, le dichiarazioni del direttore sportivo del Milan e abbiamo iniziato a capire cosa stesse realmente succedendo. Non sapevamo cosa stesse succedendo: era titolare, ma volevano venderlo. La verità è che era tutto molto confuso. È molto raro che un direttore sportivo faccia quelle dichiarazioni. L’agente di Santi è sempre stata in contatto il club. Il club ha avuto la possibilità di fare quello scambio, ma Santi non è mai stato consultato sulla situazione. Ci sono stati rumors, ma la realtà è che Gimenez è un giocatore del Milan, ha un contratto, e lunedì mattina tutte le parti si sono incontrate: il presidente (probabilmente si riferisce all’amministratore delegato Giorgio Furlani, ndr), il direttore sportivo e i consiglieri come Ibrahimovic, che ha avuto un ruolo importante, hanno deciso che Santi sarebbe rimasto. Hanno insistito per quello scambio, ma non è mai stato confermato”.
Come sono stati gli ultimi giorni?
“Sono stato male male. È stata una brutta notte. Non ho dormito, ero sempre aggiornato su quello che succedeva e in costante comunicazione con la società. Dopo aver sentito le parole del direttore sportivo del Milan, è stato difficile. Il mercato si stava chiudendo, quindi dovevo essere consapevole di cosa stava succedendo. È stato tutto molto strano. Non abbiamo avuto il tempo di capire se fosse vero che il club non lo avrebbe preso in considerazione per il campionato. È l’anno del Mondiale e se Santi non avesse avuto la possibilità di lottare per un posto da titolare, sarebbe stato complicato e complesso. Però alla fine, abbiamo preso una buona decisione. Non so se l’hanno presa dopo o già ne erano consapevoli. Siamo felici che Santi sia ancora al Milan. A un certo punto, hanno dubitato delle sue capacità e delle due caratteristiche perché sia l’allenatore che il direttore sportivo sono nuovi arrivati. Lo conosceranno allenandolo e lavorando con lui. Tare e Allegri hanno parlato con Santiago. Mi è risultato tutto strano perché ha giocato da titolare due partite su tre e un’amichevole. Ora c’è un po’ di tranquillità con la nazionale, poi tornerà al Milan e vedremo cosa succederà. Credo che tutto questo servirà a tirar fuori la bestia che tiene dentro”.
Cosa succederà ora?
“Dipende da Santi. Ma ho raccontato quello che sta passando. Nel modello sportivo e imprenditoriale del Milan, hanno appena investito 40 milioni di dollari in un giocatore che, dopo quattro mesi, avrebbero voluto prestare. Non mi entra nella testa. Non so se sia successo o meno, ma se ne è parlato in questo modo. Alla fine, tutto dipende da lui. Io so che Santi è in un club che ama e in cui vuole stare, e anche se se ne dovesse andare, la sua vita non è finita. La verità è che è molto felice al Milan. Gli è costato arrivarci, ci ha messo un po’ ad arrivarci. Il Milan ti chiede ogni fine settimana. Dieci giocatori sono andati via da giugno a oggi e anche giocatori molto importanti, ma ho grande fiducia che farà una grande stagione”.
Come ha reagito Santi a questa situazione?
“Dobbiamo stare tranquilli. Quello che è successo deve rafforzarlo, deve toccare l’orgoglio di Santi dopo tutto questo. Il Milan è un club importante e ti chiede tanto. Lui ci ha dato tanta tranquillità: ci ha insegnato come comportarci con alla sua età, tenendo calmi i nervi, gestire le emozioni. La carriera del calciatore è breve e credo che abbia molto margine di crescita. Sono rassicurato non solo da ciò che vedo in campo, ma anche da ciò che vedo fuori. Dipenderà tutto da Santi. Alla fine, credo che dipenda da dove vuole andare. È in un club che ama, ma se se ne va, la vita non è finita”.
Ora c’è la nazionale…
“Penso che Santi abbia la possibilità di imparare molto da Raúl Jimenez oggi. Ha margini di crescita con la nazionale. Raúl è a un livello impressionante e penso che gli attaccanti che se ne andranno dovrebbero imparare da Raúl.”