Inter News 24
·4 de septiembre de 2025
San Siro, cresce la tensione tra sala ed Inter e Milan: vincolo più vicino, cosa succede

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Il futuro di San Siro è un tema che continua a dividere l’opinione pubblica e a tenere alta l’attenzione mediatico-politica. Ieri, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha aggiornato sulla questione della vendita dell’area di San Siro, confermando che si sta lavorando per chiudere l’accordo, ma avvertendo che i tempi stanno per scadere. “Stiamo mettendo a punto l’accordo sulla vendita dello stadio, che non è ancora definito. Se non è la settimana prossima sarà quella successiva, se vogliamo rimanere nei tempi”, ha dichiarato il primo cittadino milanese.
La questione è delicata, poiché la vendita deve avvenire prima che entri in vigore il cosiddetto “vincolo” che potrebbe rallentare il processo. Il sindaco ha, quindi, sottolineato la necessità di accelerare le trattative per non perdere l’opportunità di portare avanti il progetto. Tuttavia, la strada è tutt’altro che lineare, e i negoziati sono complicati dal malcontento di alcune parti coinvolte.
Oltre a parlare del futuro della vendita, il sindaco non ha risparmiato una stoccata alle proprietà di Inter e Milan, Oaktree e RedBird. “Non è che le squadre decideranno con facilità di fare finta di niente. Possiamo rimpiangere le proprietà alla Moratti e alla Berlusconi. Io, da tifoso, rimpiango Moratti e ne approfitto per mandargli un abbraccio. Ma così è oggi: queste proprietà, più che avere passione per il calcio, lo considerano un’occasione di business”, ha dichiarato Sala.
Parole che non sono passate inosservate né per l’Inter né per il Milan, le cui dirigenze, chiaramente, non hanno apprezzato questa uscita. In effetti, il tono del sindaco sembra confermare un distacco tra la politica cittadina e le attuali proprietà delle due squadre, accusate di non aver a cuore il calcio come passione, ma di considerarlo più un affare economico.
Non si tratta però solo di parole: le questioni tecniche ed economiche restano cruciali. Secondo quanto emerso nelle ultime ore, l’accordo per la cessione dell’area di San Siro sarebbe legato a un prezzo già fissato di 197 milioni di euro, ma sono in corso trattative per applicare uno sconto. Il contributo massimo che il Comune di Milano sarebbe disposto a versare è di 36 milioni di euro, facendo scendere così l’investimento complessivo per i club a 161 milioni.
Inoltre, è allo studio una clausola che obbligherebbe Inter e Milan a versare al Comune il 50% della plusvalenza nel caso in cui l’area venisse rivenduta entro cinque anni dal rogito. Una misura che intende tutelare l’interesse pubblico e garantire un ritorno per la città, nel caso in cui l’operazione di vendita si rivelasse vantaggiosa per i club nel lungo periodo.
Intanto, le voci contrarie alla demolizione di San Siro non si placano. Se ai ricorsi legali e alle diffide presentate da comitati di cittadini si aggiunge anche una petizione che ha superato le 200 firme, la questione si fa ancora più complessa. La petizione chiede al CIO (Comitato Olimpico Internazionale) di fermare l’abbattimento dello stadio, in quanto il Comune avrebbe l’obbligo di rispettare il dossier olimpico di candidatura per i Giochi di Milano-Cortina 2026. Nel dossier, infatti, si sottolinea che, successivamente ai Giochi, il Meazza dovrà “mantenere la funzione di stadio di calcio”, alimentando così i dubbi sulla legittimità della demolizione.
Mentre i negoziati per la vendita e il nuovo stadio continuano, l’Inter e il Milan sono chiamati a risolvere una questione che potrebbe segnare un capitolo fondamentale della loro storia. Ma la politica, le questioni economiche e le opposizioni dei cittadini sembrano rendere il tutto più complesso del previsto. Per il momento, le prossime settimane saranno decisive per comprendere come evolverà il destino di San Siro e quale sarà il futuro del nuovo impianto.