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·3 septembre 2025

Sacchi: «Sarri è un maestro, ma la Roma ha più possibilità di andare in Champions»

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Sacchi: «Sarri è un maestro, ma la Roma ha più possibilità di andare in Champions». Le dichiarazioni dell’ex tecnico sui biancocelesti

Arrigo Sacchi non è stato solo un allenatore, ma un filosofo, un maestro la cui visione continua a influenzare generazioni di tecnici. La sua analisi non è mai banale, sempre lucida, a volte spietata, ma animata da un’unica, grande ossessione: la ricerca della bellezza nel gioco del calcio. Dopo due giornate di campionato, ha stilato un primo bilancio su La Gazzetta dello Sport… Parlando anche di Lazio.

SU CHIVU PIOVONO LE PRIME CRITICHE – «È inevitabile. Se sei l’allenatore dell’Inter e perdi in casa contro l’Udinese, non ci possono essere applausi. L’Inter di Chivu è a metà del guado: non si capisce se è la sua squadra o se è ancora quella di Inzaghi. Ci vuole pazienza. A Chivu mi permetto di suggerire una sola cosa: faccia di tutto per entrare nelle teste dei suoi giocatori e li convinca a percorrere la strada che lui ha disegnato. Domenica contro l’Udinese ho visto una squadra poco armoniosa e poco equilibrata. Armonia ed equilibrio sono alla base di qualsiasi grande squadra».


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CHI VINCERÀ IL CAMPIONATO – «Non faccio l’indovino di mestiere e, quando c’era, non ho mai fatto tredici al Totocalcio. Però mi sbilancio e dico Napoli. Non penso di andarci molto lontano».

CHI HA FATTO IL MERCATO MIGLIORE – «Senza dubbio, il Napoli. Ha preso i giocatori in funzione del gioco che vuole applicare l’allenatore. Così si fa. L’unica incognita è il doppio impegno. La rosa è ampia e può affrontare sia il campionato sia la Champions, però le partite internazionali sono come sanguisughe: ti portano via il sangue, ti vengono a mancare le energie sia nelle gambe sia nel cervello».

IL MIGLIOR ACQUISTO SUL MERCATO – «L’ha fatto il Napoli: De Bruyne è un fenomeno, e questo lo aveva già dimostrato al Manchester City, ma è anche un serio professionista e un leader».

COSA POTRÀ DARE ALLEGRI AL MILAN – «Solidità difensiva, che è mancata la scorsa stagione. Lui è un maestro in fatto di costruzione della fase di non possesso. E poi, là davanti, ha giocatori che possono risolvere in qualsiasi momento».

DAVID O VLAHOVIC – «Non so chi sceglierà Tudor, ma so chi sceglierei io. Dico Vlahovic perché conosce il campionato italiano, non ha bisogno di adattamento e, secondo me, ha anche voglia di dimostrare che è un bravo centravanti».

CHE COSA LE PIACE DELLA JUVE – «È una squadra tosta, solida in difesa. Punta a non subire gol ed è organizzata. Alla lunga, nel nostro campionato, questo fa la differenza».

L’ATALANTA – «Ripetere quello che ha fatto Gasperini a Bergamo è praticamente impossibile. L’Atalanta ha avviato una rivoluzione con Juric. Credo ci voglia un po’ di tempo per arrivare ancora ad altissimi livelli. Anche se la squadra mi sembra ottima come elementi. Il fatto è che, quando si cambia allenatore, bisogna digerire i metodi di quello nuovo».

GASP E SARRI – «Ho seguito l’inizio di stagione della Roma e devo ammettere che la mano di Gasperini si vede. A Sarri non hanno dato giocatori nuovi, perché la Lazio non poteva fare mercato, ma lui è un maestro. Secondo me, Roma e Lazio, più la Roma della Lazio, possono tornare in Champions se tutto gira per il verso giusto».

IL MERCATO APERTO COL CAMPIONATO IN CORSO – «Penso che sia una follia. Come si fa a pretendere da un allenatore che dia un gioco alla squadra se non conosce nemmeno gli elementi che avrà a disposizione? Come sempre, basterebbe solo un po’ di buonsenso, merce rara nel mondo del calcio».

I GIOVANI CHE POTRANNO STUPIRE – «Intanto dico che ci sono troppi stranieri, e dunque i giovani italiani fanno fatica a emergere. Mi fa piacere che il ct Gattuso abbia puntato su ragazzi che hanno fame e desiderio di mettersi in mostra. Se Kean ha messo la testa a posto, è un talento».

IL NUOVO CAPOCANNONIERE? – «Punto su Kean, se tutta la Fiorentina giocherà per lui e se lui si metterà a disposizione della squadra».

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