Calcionews24
·10 settembre 2025
Adani nella bufera per la telecronaca di Israele-Italia. Libero: «Paghiamo il canone Rai per…»

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·10 settembre 2025
Il successo rocambolesco dell’Italia contro l’Israele non ha fatto discutere solo per i cinque gol segnati dagli uomini di Gennaro Gattuso, ma anche per il commento televisivo che ha accompagnato la gara. Durante la diretta su Rai 1, infatti, Daniele “Lele” Adani, ex difensore di Inter e Fiorentina e oggi opinionista, si è reso protagonista di un’espressione diventata virale: il famoso “pranzo al sacco” riferito all’area di rigore in cui gli azzurri hanno trovato spazi enormi.
Un’esclamazione colorita, che si inserisce nello stile esuberante e passionale tipico di Adani, ma che non è piaciuta a tutti. A partire dall’edizione odierna di Libero, che ha criticato aspramente l’ex calciatore. Il quotidiano ha sottolineato come il paragone con voci storiche della Rai – da Nando Martellini, simbolo di professionalità e sobrietà, a Bruno Pizzul, celebre per il suo equilibrio – evidenzi un netto scarto rispetto al tono acceso e a tratti sopra le righe di Adani.
Il giornale ha definito l’ex commentatore di Sky e ora seconda voce Rai “il tupamaros del microfono”, accusandolo di aver esagerato con un linguaggio poco adatto a una telecronaca della Nazionale. Al suo fianco, il telecronista principale Alberto Rimedio ha provato a smorzare i toni, ironizzando con un “ma che c’entra il pranzo al sacco?”, nel tentativo di riportare ordine in una telecronaca sempre più animata («Paghiamo il canone Rai (90 euro) anche per non sentir parlare di pranzi al sacco»).
Sui social le reazioni sono state contrastanti. Da un lato c’è chi ha applaudito l’energia e la spontaneità di Adani, ritenendola una ventata di freschezza. Dall’altro non sono mancati commenti polemici, con utenti che hanno parlato di “declino del racconto calcistico” e hanno invocato un ritorno a uno stile più sobrio e tecnico.
La polemica dimostra ancora una volta quanto il racconto televisivo del calcio sia parte integrante dell’esperienza dei tifosi. Se la Nazionale di Gattuso dovrà continuare a inseguire la qualificazione al Mondiale 2026, il dibattito sul modo in cui le partite vengono raccontate sembra destinato a proseguire, con Adani al centro di un confronto che divide pubblico e critica.