Juventusnews24
·16 novembre 2025
Carrozzieri, l’ex difensore svela un retroscena: «Sarei dovuto andare alla Juventus, Moggi mi aveva già fatto firmare». Ecco cosa bloccò l’operazione

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L’ex difensore di Serie A, Moris Carrozzieri, si è confessato in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, ripercorrendo i momenti salienti della sua carriera. Nonostante gli anni difficili successivi, il più grande rammarico professionale di Carrozzieri è legato a un clamoroso trasferimento fallito nel 2006, proprio con la Juventus.
All’epoca, il difensore viveva un momento complicato. A causa di un conflitto aperto con l’allenatore Novellino, Carrozzieri aveva il forte desiderio di cambiare aria. Il trasferimento a Torino sembrava l’occasione perfetta per rilanciare la sua carriera in un top club, dopo essere stato scoperto dall’allora dirigente Fabio Paratici.
La vera delusione fu la Juventus. Carrozzieri ha rivelato i dettagli della trattativa, confermando che il suo passaggio alla Vecchia Signora era cosa fatta. L’ex difensore andò tre volte a cena a casa di Moggi e firmò un precontratto di cinque anni. Il trasferimento sembrava imminente.
Tutto svanì in un attimo. Lo scandalo Calciopoli scoppiò nel 2006, rivoluzionando completamente gli equilibri del calcio italiano e bloccando di fatto ogni operazione di mercato che vedeva coinvolta la dirigenza bianconera. Il sogno di Carrozzieri di vestire la maglia della Juventus svanì insieme alla retrocessione in Serie B del club.
L’episodio resta il più grande rimpianto professionale di Carrozzieri. La possibilità di legare la sua carriera a una squadra campione fu distrutta da uno scandalo che travolse il calcio italiano. Alla fine, il difensore scelse l’Atalanta per proseguire la sua carriera nella massima serie. Carrozzieri ha concluso la sua confessione sottolineando quanto l’opportunità mancata di approdare a Torino sia stata la “vera delusione” della sua carriera.
MORIS CARROZZIERI – «Novellino mi aveva fatto terra bruciata, ma la vera delusione fu un’altra. A fine stagione, nel 2006, sarei dovuto andare alla Juventus. Andai tre volte a cena a casa di Moggi e firmai un precontratto di cinque anni, ma scoppiò Calciopoli… e tanti saluti a Torino. Alla fine, scelsi l’Atalanta».









































