Chiesa, Gattuso torna sull’assenza dell’ex Juve in Nazionale: lo ha confessato dopo il KO di Italia Norvegia. Ecco cosa ha detto | OneFootball

Chiesa, Gattuso è tornato così a parlare dell’assenza dell’ex Juve con la Nazionale dopo la partita dell’Italia contro la Norvegia. Le dichiarazioni

Il crollo di San Siro, il pesante 4-1 subìto dalla Norvegia, non ha solo condannato l’Italia ai temuti playoff per i Mondiali 2026. Ha messo a nudo, in modo crudele, i limiti tecnici e caratteriali di una squadra a cui mancano “gamba, dribbling, coraggio”. Tutte qualità che appartengono a un grande, discusso assente: Federico Chiesa.

Nel post-partita, il Commissario Tecnico Gennaro Gattuso ha affrontato il tema spinoso dell’ex Juventus: «Su Chiesa ne ho parlato abbastanza, qualcuno di voi conosce bene la sua storia».

“Ci risentiremo”: la porta resta aperta

Il riferimento è al “no” che l’attaccante del Liverpool ha opposto alle ultime convocazioni. Come emerso nelle scorse settimane, Chiesa avrebbe rifiutato la chiamata per motivi psicologici, non sentendosi ancora pronto a tornare in azzurro con il peso del leader.

Qualificazioni Mondiali 2026 Italia: girone, calendario, risultati

Ma Gattuso, pur rispettando la scelta, non chiude la porta. Anzi, apre a una fase nuova: «Sappiamo entrambi cosa ci diciamo quando ci sentiamo. Ci risentiremo ancora e vedremo cosa verrà fuori».

Il paradosso: l’Italia come cura

Adesso l’Italia ha quattro mesi per preparare lo spareggio più delicato della storia recente. La squadra ha un disperato bisogno delle sue “notti magiche”. E qui nasce il paradosso. Chiesa sta faticando a ritrovarsi a Liverpool, in un limbo tecnico e mentale dopo l’addio a Torino. Proprio la Nazionale, che lui ora vede come un peso, potrebbe essere la sua migliore medicina. L’azzurro può diventare la sua casa. Un luogo dove ripartire davvero. Un “rifugio”, come lo definisce La Repubblica, dove ritrovare fiducia, responsabilità e sentirsi di nuovo quel trascinatore che illuminò Euro 2021. L’Italia ha bisogno di Chiesa, ma forse, oggi, è Chiesa ad avere ancora più bisogno dell’Italia.