CorSport – Napoli, contro il City è soprattutto la partita di «King Kevin De Bruyne» | OneFootball

Napoli, De Bruyne torna a Manchester: sarà la sua serata

«King Kev is back». Martin, conduttore Uber e incredibilmente tifoso del Liverpool nella città dei due Manchester – con notevoli problemi familiari che non nasconde -, lo dice con una smorfia piena di rispetto e sospiri partoriti di Napoli e Champions. Lui è uno dei Reds, è un rivale del City e dello United, ma Kevin De Bruyne va oltre ed è ancora capace di unire i calici. Il football. The king, il re dei Citizens: leggenda e mito, dieci anni sospesi tra i sogni e una realtà da sogno, fuoriclasse senza tempo e senza età, il tocco dell’artista. Le chiavi del regno sono ancora sue, Etihad è pronto a inchinarsi: accadrà oggi, alle 21 e dintorni, e comunique vada sarà uno show. Saranno emozioni, magari qualche lacrima, e tutto andrà come deve: standing ovation, un kolossal. Il Campione che torna in Champions, per la prima volta da avversario in carriera dopo centinaia con scettro e corona. E più che uno scherzo del destino, sembra l’omaggio dovuto all’uomo: hanno scritta loro questa storia, gli dei del pallone.

E così, beh, da ieri il sovrano è di nuovo in città e si fermerà per qualche ora. De Bruyne non è soltanto un padrone di casa: dopo 422 partite in tutte le competizioni condite da 108 gol e 177 assist, KDB è un pezzo di storia del City che non avrà mai fine. E milioni di maglie in bacheca e la vecchia casa di Wilmslow, la famiglia e i figli al parco. Da queste parti ha dipinto calcio dal 2015 al 2025 conquistando di tutto e di più, una montagna di gloria alta 19 titoli con 6 Premier, una Champions e la vecchia Coppa del Mondo per club – che oggi scalera con la memoria indosso una volta ancora la corona di King Kev con la magia del Napoli. I Citizens dicevamo, lo chiamano così. Come i sudditi di un regno scolpito nella leggenda di mille giocate straordinarie: tra le tante, nessuno in Europa ha fornito tanti assist quanti lui nel decennio di grazia a Manchester (170). Davanti a Etihad Stadium, il club farà ergere una statua in suo onore, e all’inteno della City Football Academy Manchester-Etihad Campus, non un semplice centro sportivo ma una piccola città, uno dei vialetti che conducono ai campi porta già il suo nome. «Kevin De Bruyne Crescent», la dicitura in calce a un mosaico che lo ritrae con le braccia larghe. Un’investitura e un onore che spettano agli uomini che hanno fatto il City: David Silva, Kompany, Fernandinho, Kevin. E non finisce mica così: al 96 di High Street gli hanno dedicato un murale. Che magari non farà effetto come quello di Diego ai Quartieri, sì, eppure Manchester è ai piedi di questo pipe belga.

Per il Napoli sarà una parita-romanzo. Sarà la gioia della Champions ritrovata dopo 555 giorni e l’onore di accompagnare De Bruyne nel mondo che gli appartiene per sempre dopo 121 giorni di assenza. Dalla passerella contro il Bournemouth che fece piangere anche Pep, fino a nel suo stadio, quella di tribuno immortale datata 20 maggio. Un attimo fa. Si è proprio questo che rende incredibile il sorteggio. La sfida del destino. Con un po’ di Napoli anche in british. Gigio Donnarumma, certo, un altro pizzico di straordinaria fatalità nel menu molto chic della prima giornata di grande coppa. La fase campionato. Una novità assoluta per il Napoli, non per Kevin: lui ha giocato la prima edizione fino a febbraio, fino al playoff con il Real, e in totale ne ha vissute 72. L’ultima in assoluto to con la maglia del City, invece, è andata in scena il 25 maggio a Londra contro il Fulham: 116 giorni oggi. Già, il giorno del ritorno del re.

Carlo Gioia