ESCLUSIVA PSB – Brignani: “Botturi via? Inaspettato, Possanzini il migliore. Anni a Mantova speciali! In Spagna livello più alto” | OneFootball

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·22 novembre 2025

ESCLUSIVA PSB – Brignani: “Botturi via? Inaspettato, Possanzini il migliore. Anni a Mantova speciali! In Spagna livello più alto”

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Perno del Mantova che ha dapprima ottenuto la promozione in B e poi mantenuto la categoria, Fabrizio Brignani in estate ha lasciato l’Italia per accettare la sfida al Castellon, club di Serie B spagnola. Un calcio diverso, un’avventura affascinante e un’occasione di crescita umana e professionale.

Abbiamo intervistato in esclusiva il difensore ex Mantova che si è raccontato ai nostri microfoni.


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Quali sono le prime differenze che noti tra Spagna e Italia?

“Negli allenamenti ho notato differenza di ritmo e di tecnica, poi ovviamente anche nelle partite è impressionante come quasi tutte le squadre pensino prima a segnare. In Italia l’ABC è studiare l’avversario e fare attenzione a non essere i primi a prendere gol. Qui in Spagna c’è meno tattica e spazi più aperti con ritmi ed intensità più alte con meno perdite di tempo. Le giocate dei giocatori di qualità si esaltano di più mentre in Italia con meno spazi i giocatori di qualità hanno meno occasioni per riuscirci. Ho l’impressione che in Spagna il livello sia più alto”.

Il Mantova, dopo un inizio difficile, si è rialzato con Possanzini che sembrava adu n passo dall’esonero. Che idea ti sei fatto?

“Seguo molto il Mantova perché per me è stato veramente qualcosa di speciale e sono rimasto legatissimo ad ambiente e calciatori. Due settimane fa ho avuto due giorni liberi e in uno dei due giorni sono andato a trovare la squadra e i ragazzi. Mantova l’ho sempre vista come una mosca bianca: anche l’anno scorso la fiducia in Possanzini è stata massimo e giusta. Non mi sento di dire che l’ambiente sia lo stesso però con diversi scombussolamenti.

L’esonero del Direttore Botturi non me lo sarei mai aspettato. Un conto è se mandi via Direttore ed allenatore ma col solo Botturi via passa come colpevole ma secondo me è l’artefice di tutto e le due vittorie poi fatte lo dimostrano. La base e la solidità della squadra è frutto di Botturi e l’esonero mi ha scombussolato. Trovo sensata la conferma di Possanzini perché ho parlato coi ragazzi, e non avevo dubbi, lui non è cambiato assolutamente, è la marcia in più del Mantova. Per me è il miglior allenatore avuto in carriera”.

Qual è il ricordo che maggiormente ti lega a Mantova, il più bello della tua esperienza.

“Difficile scegliere; sicuramente quando il Padova ha pareggiato ed eravamo in hotel per la promozione. Ma anche quando ho assaggiato il sogno della Serie B, la vittoria con la Cremonese in casa, la salvezza. Sono uno che apprezza le piccole cose e i momenti e a Mantova mi sono goduto ogni giorno dei due anni. Ogni giorno andavo al campo felice e non vedevo l’ora di stare coi compagni e poi di andare in campo e allenarsi. Possanzini ti faceva divertire, ti insegna tanto e ti fa crescere in un modo leggere e sempre prendendosi le pressioni normalizzando l’errore. Due anni incredibili, speciali”.

Ci sono differenze da un punto di vista mediatico tra Spagna e Italia? Com’è il coinvolgimento?

“Già in Italia guardavo poco stampa e notizie per scelta, preferisco concentrarmi sul campo tra allenamenti e partite, quindi per me l’approccio e lo stesso e cambia poco, penso a fare il mio senza distrazioni. La sensazione però è che qui in Spagna sono totalmente isolato da questo aspetto”.

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