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·27 novembre 2025

🧨 Fabregas: “Voci su Nico Paz? Può restare anche l’anno prossimo”

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In vista del match contro il Sassuolo, l’allenatore del Como Cesc Fabregas ha parlato in conferenza stampa come riportato da TMW.

“Voglio complimentarmi con De Paoli e la Nazionale U17 per il bronzo ai Mondiali. Rinforza il settore giovanile italiano, è un passo in avanti e bisogna alzare la voce su questo”.


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Quanto conta il gioco per il Como? E i risultati arrivano “Tutti hanno diversi obiettivi. Qui proviamo a portare un progetto con stabilità, coraggio, tanta continuità e creare un’identità, una famiglia e un modello. Serve continuità per portare le idee in avanti, altrimenti senza processo e idee chiare il futuro non sarà bello. L’allenatore della Primavera, ad esempio, guardiamo quello che sta facendo e come lavora la squadra, non se abbiano vinto o perso”.

Soddisfatto degli esterni? “Sono contento per loro, ma sono loro a doverci credere. Il primo gol di Addai, erano pari con il difensore, ha messo la gamba prima davanti e ha fatto gol. Prima invece sarebbe rimasto più fuori, non lo avrebbe sentito. È una questione di tempo, devi lavorarci su e che capiscono che in questa maniera si fanno più gol. E si sta sempre più vicino alla vittoria. Noi vogliamo dominare le partite, mettere tanta gente in aria e con l’attenzione giusta, ma con la libertà mentale di fare male alla squadra avversaria. Non parlo di tattica o altre cose, ma devi volerlo più dell’avversario”.

Sia il Como che il Sassuolo hanno avuto 3 gol dalla panchina. “Quando inizi la partita si è tutti al 100% delle energie, del piano gara e della tensione, e naturalmente è sempre più difficile fare gol. Le partite cambiano però, l’allenatore con i cambiamenti in corso anche. Sono pesante con loro, per l’incazzatura mancante di chi entra dalla panchina magari. Una volta che capiscono questo, allora sarai più vicino alla vittoria. L’idea di gioco del Sassuolo? Siamo abbastanza simili, mi piace quello che fa mister Grosso, giocano con gli esterni molto forti, poi giocano 4-3-3… mi piacciono perché si vede qualcosa di diverso rispetto a quanto si vede invece in settimana. Penso che sarà una partita molto bella”.

Sono tornate le voci su Nico Paz, il Real vorrebbe riportarlo a casa a gennaio. Ma la clausola di recompra non vale in quel frangente… “Non si deve dire niente. È un giocatore del Como, sarà con noi, poi dipende quello che decide l’altra squadra. Però non scarto che Nico possa essere qui anche l’anno prossimo. È ambizioso, può fare una strada importante nel calcio, ma perché non può farla qui al Como? Lui ha fatto crescere noi e viceversa. Si vede. Tu vedi se una persona è contenta dagli occhi e io penso che lui in questo momento si senta felice e bene qui”.

Matic. Avete giocato insieme: che ricordo ha di lui? “Nemanja è giocatore, in tutto il senso della parola. Grandissimo uomo. Io ho fatto una delle mie migliori stagioni vicino a lui al Chelsea, perché è devastante. Fa tutto bene. Recupera palla e fa sempre la cosa facile o la decisione giusta. Era un regalo per me giocare con lui. Anche per come parla, e questo si sta perdendo tanto. Nel gestire la comunicazione e la parola col compagno di quello che succede intorno a te. Fisicamente è forte, conduzione di palla o cambio di gioco. Per me è un giocatore impressionante, uno dei migliori compagni avuti”.

C’è mai stata l’idea di portarlo a Como? “Sì, ma aveva uno stipendio molto alto a Lione (ride, ndr). Però anche l’età incide. Abbiamo pensato bene di andare con gente un po’ più giovane”.

TMW – Avevate il problema gol e lo avete risolto. Ma bisogna evidenziare anche come sono arrivati i gol: Addai sul 2-1 e Baturina hanno segnato con i piedi meno forti… allora è servito martellare 40 minuti la squadra? Aveva detto di non averlo mai fatto… “È servito, si è visto (ride, ndr). Quando il mister ti fa vedere una cosa, tu vuoi far vedere che hai capito e dimostrarlo. Ma solo adesso si vede. Portando la continuità avanti, essere questa squadra sempre. Questo dipende da me, avere questa mentalità e continuità, ma anche essere la squadra più completa possibile. Ma questo non dipende tanto dalla tattica, poi conta la fame, quello che hai dentro e quello che vuoi fare di più. Di quanto ho visto a Torino sono contento”.

Ora siete al sesto posto, dove vi vedete a fine stagione? “Tutto dipende dalla continuità della stagione. Se ora facciamo bene e poi faremo male, sarà una cosa diversa. Serve stabilità, crescita continua, migliorare ed essere competitivo in tutte le partite”.

Ora sta andando tutto bene, ma prima o poi ci sarà una flessione… “Tra Lecce e Milano, con l’Australia forse di mezzo, sono 16-17 partite. Qualcuno l’ha fatto mai? Abbiamo la squadra per farlo? Non lo so. Tutte le settimane troviamo un nuovo stimolo però, ma se arriveranno momenti più delicati? A tutti succede. Anche al PSG l’anno scorso in Champions, che sembravano fuori e se non avesse vinto quell’ultima partita sarebbe stato fuori. Con questa gioventù ci saranno alti, altre i bassi. Ma io devo avere l’attenzione giusta, se martellare o se essere più soft e gestirli. Per me è come andare in università tutti i giorni. Però io sono curioso, credo tantissimo in questa squadra. Non mi importa essere giovane o vecchio, vogliamo vincere. Andiamo a giocarcela, con la testa libera, completamente. Cresciamo tutti insieme, ma sono convinto sarà una buona stagione”.

Chi giocherà al posto di Smolcic? Come vede Fadera al Sassuolo? “Fadera bene, lo vedo con le gambe di Serie A. Un grandissimo ragazzo, che vuole migliorare, sta facendo molto bene e ha portato anche dei rigori, oltre a gol e assist. Al posto di Smolcic? No (ride, ndr), al 70%”.

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