Galli: «All’Inter in porta non serve un ribaltone, non capisco perché Sommer sia in discussione. Sull’alternanza dico questo» | OneFootball

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·26 settembre 2025

Galli: «All’Inter in porta non serve un ribaltone, non capisco perché Sommer sia in discussione. Sull’alternanza dico questo»

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Le parole di Giovanni Galli, ex portiere, sulla situazione attuale dell’Inter dopo la vittoria in Serie A. Tutti i dettagli in merito

Il tema dei portieri in Serie A è tornato di attualità, con diversi club impegnati a bilanciare le scelte tra titolari affermati e alternative di qualità. A parlarne è stato Giovanni Galli, ex portiere di livello internazionale e oggi opinionista, che sulle colonne de La Gazzetta dello Sport ha analizzato i casi più discussi.

Il focus non poteva non toccare l’Inter, dove Yann Sommer, 36 anni, rimane un punto fermo tra i pali nonostante l’inserimento progressivo di Josep Martinez, arrivato dal Genoa. Secondo Galli non ci sono dubbi sul valore dello svizzero: «Meret e Sommer in discussione? Ma perché? Meret ha vinto due scudetti, Sommer è stato protagonista di una grande Champions. Non vedo la necessità di un ribaltone. Però è giusto avere due portieri bravi. E alternare, di tanto in tanto».


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Sommer leader, Martinez alternativa affidabile

La scorsa stagione Sommer è stato tra i protagonisti della cavalcata nerazzurra in Europa, confermandosi affidabile anche in campionato. La sua esperienza, unita alla capacità di guidare la difesa, resta un patrimonio imprescindibile per l’Inter di Cristian Chivu. Allo stesso tempo, Martinez rappresenta un investimento sul futuro e una garanzia di affidabilità in caso di turnover o emergenze.

Galli ha chiarito come la gestione dei ruoli debba essere trasparente: «La chiarezza è fondamentale. Nel calcio moderno è impossibile giocare 60 partite ad alti livelli. Soprattutto per un portiere, che è sempre sotto pressione. Ma è giusto che i ruoli siano chiari: un titolare al 60%, l’altro al 40%, magari».

La gestione psicologica del ruolo

Secondo l’ex portiere, la rotazione non è tanto una questione di ritmo partita, quanto di energie mentali: «Un portiere non perde mai il ritmo, se si allena con continuità è sempre pronto. Semmai è sano gestire le energie nervose nell’arco di una stagione molto lunga. Il ruolo è particolare: ogni tanto è utile staccare la spina, anche se un calciatore non va mai volentieri in panchina. Se un portiere sbaglia, sono dolori. Non c’è rimedio».

Parole che confermano l’importanza di un equilibrio delicato in casa Inter. Sommer resta il riferimento indiscusso, ma Martinez avrà occasioni per mettersi in mostra. Una gestione condivisa, con ruoli definiti, appare la strada migliore per garantire sicurezza e continuità tra i pali.

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