PianetaChampions
·18 novembre 2024
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La Gazzetta dello Sport, attraverso il seguente editoriale, ha analizzato il KO patito ieri dall’Italia: “Sognavamo una domenica di gloria sportiva, individuale e di squadra. Ma dopo il trionfo di Sinner alle Finals la doppietta non è arrivata. La Nazionale di Spalletti stavolta ha steccato a San Siro contro la Francia, che si è presa partita e primo posto. Ma ci siamo comunque qualificati in un girone con i transalpini e il Belgio, finendo secondi solo per differenza reti. Normale avere un po’ di amaro in bocca dopo tante prove molto positive, ma non bisogna dimenticare da dove siamo ripartiti. Le macerie post Europeo risalgono solo a quattro mesi fa ed il lavoro di ricostruzione in questo breve lasso di tempo è stato enorme. Certo bisogna correggere dei difetti, basti pensare agli ultimi sei gol consecutivi presi tutti da palla inattiva. Per brillare l’Italia deve essere sempre al 100 per 100. La sconfitta non ci ridimensiona, però ci fa stare con i piedi per terra. Il percorso è ancora lungo. Ci sono Nazionali forti come la Francia, l’Inghilterra, la Spagna, la Germania, il Portogallo. Una delle ultime tre la affronteremo a marzo nei quarti di Nations. Ieri abbiamo sofferto in mezzo al campo contro avversari di qualità e prestanza. Non c’è stata pulizia di gioco, fluidità di manovra, rapidità di esecuzione. La Francia sempre in vantaggio si è potuta chiudere e a noi è mancata la qualità per creare pericoli e trovare varchi. L’Italia è una squadra di assaltatori che negli spazi si può esaltare, se non li trova, è più difficile con tante mezzali di gamba.
Spalletti dopo l’Europeo ha rivoluzionato il progetto, cambiato modulo e uomini: uno stop ci sta, non bisogna perdere l’entusiasmo. Abbiamo una squadra giovane, bisogna insistere, sperando durante il cammino che deve portarci ai Mondiali (inaccettabile una terza mancata qualificazione) di trovare anche un giocatore di classe sulla trequarti in grado di regalare maggiore imprevedibilità . In questi ultimi mesi abbiamo rivisto gioco, identità , anima, voglia di lottare, freschezza e tante altre cose positive. A partire da una difesa solida, con il solito Donnarumma, vecchie garanzie (Acerbi e Di Lorenzo) punti fermi (Bastoni), nuove certezze (Buongiorno), in attesa di ritorni (Scalvini). Sugli esterni abbiamo giocatori di piede e di gamba come Dimarco e Cambiaso. A centrocampo fondamentale il recupero ad altissimi livelli di Tonali, che si aggiunge a Barella (due dei centrocampisti più apprezzati in Europa) e a Frattesi, unico per capacità di inserimento e di trovare il gol. Senza dimenticare Pellegrini in difficoltà ora nella Roma. Ancora alla ricerca del regista giusto, stiamo provando soprattutto Locatelli e Ricci. In attacco il campionato ci sta offrendo i due capocannonieri della A: Retegui che nell’Atalanta non sbaglia un colpo e Kean rinato a Firenze, aspettando il rientro di Scamacca. Spalletti stima tanto Maldini jr e si augura il recupero di Zaniolo, giocatori che hanno potenzialmente colpi diversi dagli altri.
Sappiamo di non avere il fuoriclasse assoluto, l’attaccante da Pallone d’Oro, l’uomo che da solo può decidere la gara. Con un convincente gioco di squadra però si può colmare questo gap. Ma dobbiamo sempre essere al massimo, abbiamo già visto all’Europeo cosa può accadere quando lo stato di forma fisico e mentale non è all’altezza. Niente drammi dunque, continuiamo a crederci e a lavorare. La strada intrapresa è quella giusta. Il nostro fuoriclasse deve essere il gioco. Ce lo può dare solo Spalletti. E ce lo darà ”.
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