DirettaCalcioMercato
·4 novembre 2025
Inter, Chivu: “Domani Thuram sarà con noi. Josep Martínez? A quanto pare non ha colpe”

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·4 novembre 2025

L’inter domani sera affronterà il Kairat in Champions League e, sulla questione, ha avuto modo di esprimersi Cristian Chivu. Ecco le parole del tecnico nerazzurro, riportate da tuttomercatoweb.
Che insidie ha la partita di domani?
“Ci aspetta una gara non semplice e non ascolto gli altri. Non è mai facile vincere in queste competizioni. Bisogna accettare il fatto che affrontiamo una squadra che ha affrontato quattro turni preliminari. Gli avversari non sono semplici e non manchiamo di rispetto a nessun avversario”.
Cosa l’ha soddisfatta delle ultime partite dell’Inter?
“La reazione post-Napoli, che non era scontata. Era quello che avevamo chiesto e l’abbiamo ottenuta, adesso mi aspetto continuità, funziona sempre così. Dopo ogni sconfitta bisogna reagire, quando si vince invece si deve dare continuità alle nostre ambizioni e ai nostri risultati”.
Thuram domani ci sarà? Quali sono le sue condizioni?
“È con noi, sarà convocato, poi è da valutare se giocherà o meno. Bisogna prenderci i minimi rischi e non aver fretta perché ci è mancato e lo vogliamo sempre al 100%”.
Dove può migliorare l’Inter?
“Noi vogliamo migliorare sempre e stiamo lavorando per questo, per dare continuità e accettare il fatto che, quando si cade, bisogna rialzarsi e reagire. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che arriveranno momenti in cui saremo dentro una tempesta. Il calcio è così, ma lo è anche la vita. Però ho a che fare con ragazzi bravi, maturi, responsabili. Mi fa piacere lavorare con loro, avete cercato di mettere Carlos Augusto in difficoltà e mi è piaciuto come ha risposto”.
Potrebbero partire dall’inizio Pio e Bonny?
“Domani sono tutti e quattro gli attaccanti disponibili. Non penso mai alla partita successiva ma solo a quella che si deve giocare nell’immediato. Chi subentra cambia l’inerzia della partita come si è visto a Verona. Questo non significa che chi è uscito ha fatto male. Lautaro non è un caso, mi basta vedere come lavora. Se non segna un attaccante segna un difensore o un centrocampista. Io a volte penso anche a vincere 4-3 e non solo 1-0”.
Che momento vivono Acerbi e De Vrij?
“Tutti i difensori sono bravi. Se li cambio da terzo a centrale non cambia niente. Sono tutti grandi palleggiatori e sanno colpire di testa. A volte qualcuno di loro ha più velocità e questo influisce sulle scelte che faccio. Sono tutte fatte per il bene della squadra le scelte”.
Le scelte dipendono dall’avversario?
“Io mi prendo la responsabilità di tutto, adesso si cerca la polemica ma io faccio le scelte pensando a diverse considerazioni: meriocrazia, avversario, ma tutti hanno sempre dato il massimo. Magari qualcuno si è incazzato ma le mie scelte sono ragionate anche in base al minuti cercando di accontentare tutti per non creare squilibri”.
Come sta Josep Martinez? Come lo vede
“Per noi è importante stargli vicino e integrarlo nel gruppo. Quello che è successo è molto più delicato di quanto si possa pensare. Rispetto anche le indagini ma a quanto pare non ha colpe. Ricordiamoci però che una persona non c’è più. Bisogna superare determinati momenti e non è semplice”.
Come si aiutano i giocatori a trovare equilibrio?
“Bisogna anche saper perdere perché si parte da quello. Se non sai perdere non sai vincere. Rispettano la squadra e lo stemma che hanno sul petto e non pensano al cognome sulla schiena. Capiscono l’importanza del gruppo, della società, dei tifosi. La perfezione non esiste, bisogna stare in piedi nella tempesta e alzarsi con la schiena dritta. Poi forse qualcuno fuori non sa accettare la sconfitta. Il gruppo è fatto di uomini veri, loro seguono solo sempre quello che hanno sognato da bambini. Carlos ha detto che vuole vincere e imparare ad esempio”.
Lautaro a volte si carica di problemi che non dovrebbe sentirsi addosso?
“Sorriso, felicità, passione. A volte quello che sente come responsabilità gli annebbia i pensieri. Lautaro è un leader, io gli ho detto di imparare a sorridere un po’ di più dicendogli: “Sai chi sei e sai quanto lavori e quello che rappresenti per noi e quanto ti ammiriamo”.
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