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·7 ottobre 2025

Inter e Milan rinnovano con l'Ospedale San Raffaele per la gestione sanitaria a San Siro

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L’Ospedale San Raffaele ha rinnovato per altri cinque anni, raggiungendo così i 16 anni complessivi, l’accordo con Inter e Milan per la gestione del servizio sanitario all’interno dello stadio di San Siro. Medici, infermieri e personale specializzato continueranno a essere operativi per un bacino potenziale di 75.000 persone, a partire da un’ora prima dell’inizio delle partite fino al completo svuotamento dello stadio.

«Garantire la salute e la sicurezza degli spettatori e dei giocatori è la nostra priorità assoluta – commenta Francesco Galli, amministratore unico dell’Ospedale San Raffaele –. Il nostro team è composto da professionisti esperti e perfettamente addestrati a gestire sia le urgenze più comuni sia eventuali situazioni critiche, in coordinamento con le autorità sanitarie e di protezione civile. Il rinnovo di questo accordo testimonia la fiducia che Inter e Milan continuano a riporre nel San Raffaele».


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Ogni stagione, al Meazza, il San Raffaele garantisce l’assistenza sanitaria a circa 4 milioni di spettatori, con una media di 800 interventi sanitari a stagione – circa 16 a partita – e due arresti cardio-circolatori ogni anno.

«Siamo attori sanitari principali non solo nella tutela del pubblico, ma anche nella gestione dei traumi e delle patologie gravi degli atleti», spiega Alessandro Geddo, anestesista rianimatore del San Raffaele e responsabile del servizio sanitario a San Siro, che ricorda la disponibilità allo stadio di apparecchiature radiografiche e sistemi elettronici avanzati in grado di tracciare in tempo reale la posizione delle unità operative e lo stato di ciascun intervento.

«La nostra missione è portare la qualità e la sicurezza della cura anche al di fuori delle mura ospedaliere, in contesti dove il benessere delle persone deve essere tutelato in maniera capillare ed efficace – ha concluso Galli –. Lo sport è un potente collante sociale e culturale, e il San Raffaele è fiero di contribuire a renderlo accessibile e sicuro per tutti».

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