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Alessandro De Felice ·10 ottobre 2025
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Alessandro De Felice ·10 ottobre 2025
L’Italia di Gennaro Gattuso entra nel vivo delle qualificazioni ai Mondiali 2026 con due partite che valgono come finali. In appena quattro giorni gli Azzurri sfideranno l’Estonia in trasferta e Israele a Udine.
Il ct lo sa bene: non c’è spazio per passi falsi, perché ogni punto perso può pesare come un macigno sulla corsa che porta a Canada, Messico e Stati Uniti.
Per questo motivo Gattuso ha annunciato di voler schierare “due squadre diverse”, studiando soluzioni tattiche differenti a seconda dell’avversario.
Il progetto di Gattuso per questo doppio impegno è chiaro: contro l’Estonia ci sarà spazio per un’Italia offensiva, pronta a spingere con un 4-4-2 pensato per dominare il gioco fin dal primo minuto.
La scelta, secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, è quella di un modulo aggressivo, con esterni larghi e la coppia Kean-Retegui a guidare l’attacco.
Con Israele, invece, la musica cambia: Gattuso ha in mente una difesa a tre e un centrocampo più folto, una struttura capace di garantire più equilibrio senza rinunciare alla qualità.
In questo modo la Nazionale si presenta con due volti diversi, adattandosi alle caratteristiche dei rivali.
Gli infortuni non hanno risparmiato la squadra. Politano e Zaccagni, due pedine importanti sugli esterni, hanno dovuto dare forfait.
Il ct ha deciso di sostituirli con Spinazzola e Piccoli, due profili con caratteristiche differenti ma utili per coprire i vuoti lasciati dai compagni. Spinazzola offre corsa e spinta sulla fascia, mentre Piccoli, attaccante centrale, porta centimetri e fisicità.
La Nazionale ne esce meno fantasiosa sulle corsie, ma più robusta e verticale, una caratteristica che potrebbe rivelarsi decisiva in gare di questo tipo.
Nonostante i cambi obbligati, alcune certezze restano intoccabili. Donnarumma difenderà la porta e sarà il leader indiscusso della squadra.
Bastoni e Calafiori guideranno una retroguardia giovane ma solida, mentre a centrocampo la regia sarà affidata a Barella e Tonali, veri motori della squadra.
Davanti, Kean e Retegui hanno il compito di garantire gol e profondità, con Raspadori pronto a partire largo a sinistra e a rientrare per creare superiorità numerica.
Contro l’Estonia, secondo le anticipazioni della Gazzetta dello Sport, Gattuso punterà su un 4-4-2 a trazione anteriore.
La probabile formazione vede Donnarumma in porta; Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori e Dimarco (con Spinazzola come alternativa) in difesa; Cambiaso, Barella, Tonali e Raspadori a centrocampo; Kean e Retegui in attacco.
L’obiettivo sarà imporre il ritmo, alzare il pressing e sfruttare la velocità degli esterni per colpire subito.
Diverso lo scenario per la sfida di Udine contro Israele. Qui il ct sembra orientato a schierare una difesa a tre, con Donnarumma alle spalle di Mancini (o Coppola), Bastoni e Calafiori. Sugli esterni ci sarà spazio per Di Lorenzo o Cambiaso a destra e per Dimarco a sinistra.
Il centrocampo sarà il cuore pulsante della squadra, con Barella, Tonali e Locatelli (o Cristante) a dettare tempi e pressing. Davanti, confermatissima la coppia Kean-Retegui, pronta a sfruttare le occasioni che nasceranno dalle fasce.
Queste due partite non sono semplici tappe di avvicinamento al Mondiale, ma veri e propri esami di maturità per la nuova Italia di Gattuso.
L’Estonia, squadra sulla carta inferiore, va affrontata con la giusta cattiveria per evitare sorprese, mentre Israele rappresenta un ostacolo più insidioso, soprattutto sul piano fisico e tattico. Portare a casa sei punti significherebbe blindare la posizione nel girone e guardare al futuro con maggiore serenità.
Oltre al risultato, c’è in gioco anche l’identità della Nazionale. Gattuso vuole un’Italia giovane, aggressiva e versatile, capace di adattarsi all’avversario ma senza perdere il coraggio di attaccare.
È una sfida dentro la sfida: non solo vincere, ma costruire un gruppo con mentalità vincente. Per questo le prossime due partite non saranno soltanto decisive per la classifica, ma anche per capire chi potrà davvero diventare protagonista nel nuovo ciclo azzurro.
📸 Mattia Ozbot - 2025 Getty Images