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·6 giugno 2025
🔴 LIVE | Brescia virtualmente FALLITO! Serie C possibile, ma con altra denominazione e colori sociali

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·6 giugno 2025
Notte quasi fonda e potenzialmente nerissima a Brescia. Il club di Massimo Cellino è infatti a un passo dal baratro, visto che sembrerebbero mancare i circa 3 milioni di euro necessari per il pagamento delle inderogabili scadenze fra stipendi, contributi e prima rata di debito col Fisco, propedeutico alla fideiussione del 24 giugno, la quale dovrebbe a sua volta supportare l’iscrizione al prossimo campionato dopo la relativa proroga concessa ai club cadetti coinvolti nella rovente querelle giudiziaria (oltre alle Rondinelle, anche Sampdoria, Salernitana e Frosinone).
A pochissime ore dalla deadline, fissata per le 15:00 di oggi, i soldi pare però non ci siano ancora. Da Brescia piovono conferme negative: la storia delle Rondinelle così come la conosciamo starebbe per finire.
Come riferito da Il Giornale di Brescia, Cellino sembrerebbe orientato a non mettere i fondi necessari per salvare la squadra che, dunque, ripartirebbe con tutta probabilità, in tale scenario, dall’Eccellenza. Una mazzata durissima per un popolo frustrato dagli ultimi anni che ora riceve la batosta definitiva. Le ultime, flebili speranze sono tutte racchiuse nell’auspicio che nella notte qualcosa si sia mosso.
Il sito giornaledibrescia.it riporta il responso arrivato dalla riunione effettuata dai tifosi fuori dal Rigamonti, dove i presenti sono stati rassicurati sulla possibilità che il club giochi in Serie C il prossimo anno. L’unica condizione è che la società venga rilevata da nuovi imprenditori e con ulteriore denominazione differente, oltre a diversi colori sociali, condizione per nulla accettata dai sostenitori biancazzurri.
Nonostante la tensione della finale playoff di ritorno, anche Alfredo Donnarumma, ora alla Ternana, ha pubblicato una stories Instagram sul suo profilo ufficiale esprimendo la vicinanza alla sua ex squadra.
“Le emozioni che ho provato con voi sono impresse nel mio cuore e ora il mio cre è spezzato come il vostro. Leonessa d’Italia tornerai ancora a ruggire“.
Anche lo storico attaccante biancazzurro, l’Airone Andrea Caracciolo, ha espresso la sua vicinanza alla città con una storia pubblicata sui suoi profili social.
“Solo i perdenti mollano e voi, quando giocavo, mi avete insegnato a non mollare mia. Forza Brescia, tornerai a ruggire più grintosa che mai“.
Arriva anche l’intervento della Curva Nord del Brescia che, sui propri canali social, ha invitato i tifosi a riunirsi fuori dal Rigamonti.
“Per chiunque volesse essere aggiornato sulla situazione attuale, questa sera ci ritroveremo alle ore 21 nel parcheggio dello stadio“.
Anche il vice-capitano delle Rondinelle Andrea Cistana ha postato una storia su Instagram per esternare il suo stato d’animo.
“Letteralmente una vita che indosso questa maglia, al momento mi mancano le parole. Sono vicino a tutte le persone che come me amano il Brescia e questa città.”
Il tavolo convocato in Loggia per discutere di una fusione a cui sono stati invitati i presidenti di Lumezzane, Feralpisalò e Ospitaletto ha trovato l’adesione di quest’ultimo club, confermata apertamente in una nota dal presidente Giuseppe Taini.
Il DG Andrea Mastropasqua ha parlato a Bresciaingol e ai tifosi presenti all’esterno della sede amplificando il senso di sconforto.
“Io non ho niente, non ho più notizie. Da Cellino non ho notizie, ve lo dico con tutta sincerità. Se siamo falliti? Penso sia la conseguenza, non so cosa accadrà.”
È ufficialmente scaduto il termine per il pagamento di stipendi, contributi e della prima rata da versare all’Agenzia delle Entrate. Ciò significa che il Brescia è virtualmente fallito. Tornano a radunarsi i tifosi sotto la sede: una ventina, al momento, i presenti
“Il Brescia è la mia vita, non mi interessa la categoria, prendo in considerazione di restare se ci sono le condizioni». È il pensiero che il capitano del Brescia Dimitri Bisoli sta confidando a tutti coloro che lo contattano. Bisoli è affranto e avvilito, ha trascorso tutta la notte scorsa a cercare di far ravvedere Cellino anche attraverso i suoi figli.
Bisoli ha poi parlato attraverso il profilo IG della meglio.
“Non avendo i social l’unico modo che posso utilizzare per comunicare è il profilo Instagram di mia moglie. In questo momento così doloroso ci tenevo a dimostrare la mia vicinanza a tutto il popolo bresciano, a tutti quelli che hanno fatto sacrifici per seguire il Brescia, a tutti quelli che hanno lavorato con onestà e dedizione per il bene del Brescia. Oggi sono stati calpestati 114 anni di storia, ma il Brescia non è lui, il Brescia siamo noi ed è per questo che Brescia non morirà mai, anzi sono certo che risorgerà più forte di prima, perché il Brescia è fatto di tanta, tantissima gente che come me ama questi colori, questa città e questa squadra“.
Emergono dettagli circa la possibilità di poter far ripartire il Brescia dalla Serie C tramite una fusione. Di seguito il punto de Il Giornale di Brescia.
“Nelle prossime ore Palazzo Loggia convocherà un tavolo con Giuseppe Pasini, Lodovico Camozzi e Sandro Musso. L’intenzione, con i presidenti e/o patron di FeralpiSalò, Lumezzane e Ospitaletto – tutti e tre club di serie C – è di valutare la possibilità di creare un nuovo soggetto giuridico, ripartendo dal vecchio marchio Brescia Calcio 1911″.
I tifosi del Brescia in sede hanno applaudito i dipendenti che, come riferito dal collega Cristiano Tognoli di bresciaingol.com, erano in lacrime. Una situazione drammatica sportivamente e molto delicata a livello umano.
Il Brescia è a un passo dal caput definitivo. I milioni sul conto non ci sono e non arriveranno. Per le Rondinelle, una volta non pagato tutto entro la scadenza odierna, porterà i libri contabili e i bilanci in tribunale per il fallimento col club che passerà nelle mani della Sindaca.
Il futuro? Di seguito il punto di TMW.
“Difficile che la ripartenza possa essere in Serie C, a meno di possibili interessamenti da parte di club già presenti in Serie C (Lumezzane? Ospitaletto?) per l’acquisto del titolo sportivo o dell’acquisto da parte della nuova cordata bresciana per il titolo sportivo di uno di essi, mentre appare più probabile una ripartenza dai dilettanti. In casa Brescia si resta comunque con il fiato sospeso in attesa di capire come si evolverà la situazione”.
Intanto sotto la sede del Brescia stanno iniziando a radunarsi i primi tifosi. Sul posto sono presenti anche Polizia Digos. Applausi da parte dei circa 40 sostenitori verso i dipendenti che si sono affacciati dalle finestre di Via Solferino, cori invece contro Massimo Cellino.
Stefano Midolo, consigliere investito dei poteri di firma per il club dopo le inibizioni inflitte a Massimo Cellino e suo figlio Edoardo, ha rassegnato le dimissioni inviando formale pec. L’atto è ancora revocabile, ma il fatto che Maiolo sia ad oggi l’unica persona che potrebbe firmare i potenziali pagamenti abbia optato per tale strada rappresenta un ulteriore, inequivocabile segnale dell’annunciato disastro.
Alessandro Cantoni, assessore allo sport, ha lanciato un grido di allarme per provare a convincere Cellino a non far sprofondare il club: «È fondamentale che il presidente Cellino garantisca l’iscrizione della squadra al prossimo campionato. Chi in questi anni ha guidato il club non può sottrarsi alle responsabilità che ha nei confronti della città e dei tanti tifosi che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno».
Sia alcuni amici di vecchia data che diversi calciatori del Brescia, su tutti capitan Dimitri Bisoli, avrebbero provato a far desistere Massimo Cellino dal far precipitare nel baratro il club lombardo: gli ultimi tentativi risalgono intorno all’1:30 della notte, da lì in poi soltanto una singola spunta bianca sulla chat del patron evidentemente offline.
La logica di portare in maniera così arrendevole in liquidazione una società con “soltanto” una decina di milioni di euro di debiti non si comprenderebbe, con l’aggravante poi delle prevedibili conseguenze sul piano giudiziario che andrebbero a coinvolgere anche il figlio Edoardo.
Per quanto concerne la cessione delle Rondinelle, l’imprenditore sardo avrebbe chiesto alla cordata statunitense, guidata dall’ex dg Francesco Marroccu, di versare i 3 milioni di euro, per poi procedere all’iscrizione al prossimo campionato, così da garanzia del patto fra le parti.
I potenziali acquirenti, dal canto loro, hanno invece risposto picche: gli stessi si aspetterebbero che sia lo stesso ex Cagliari e Leeds, in quanto ancora patron della società lombarda, a mettere sul piatto la suddetta cifra. Uno strettissimo nodo da dover sciogliere nel giro di pochissime ore.
Ieri mattina, dopo la notizia del pagamento degli stipendi a 13 dipendenti fra impiegati, massaggiatori e giardinieri, pareva essersi registrato un primo segnale positivo: il Brescia aveva ottenuto dall’Agenzia delle Entrate la messa per iscritto della riduzione e rateizzazione del debito col Fisco mediante cinque tranches da 480.000 euro l’una, per un totale di 2.400.000 (partendo da una somma di quasi 4 milioni).
Un accordo che aveva abbattuto anche della metà l’importo che, entro oggi, andrebbe messo sul piatto. Ma il Brescia non ha controfirmato l’accordo e, entro oggi, andrebbe anche saldare la prima rata. Cellino ha temporeggiato e, da lì in poi, l’ansia è gradualmente aumentata… Il numero uno del club, nel frattempo, avrebbe tagliato i ponti con tutti, in quanto sempre più convinto di essere la vera vittima del sistema, e chiesto alla Federazione una dilazione dei termini di pagamento, considerata anche la rovente querelle giudiziaria nella quale è coinvolta la società.
Il primo passo sarebbe quello della messa in liquidazione della società, con un professionista che sarebbe incaricato dal Tribunale di visionare i conti del Brescia Calcio e analizzare la gestione targata Massimo Cellino.
Verrebbe poi consegnato il titolo sportivo del club al sindaco della città, Laura Castelletti. L’amministrazione comunale diventerebbe così in questa fase il primo referente per le questioni legate al club e le questioni legali che vedono coinvolte la società decadrebbero di conseguenza.
L’imprenditoria bresciana avrebbe nel frattempo iniziato a dialogare su possibili scenari futuri: il complicato scenario Serie C rimarrebbe in piedi, ad esempio, qualora il Brescia acquistasse il titolo sportivo di una squadra di terza serie. Possibilità tutte da verificare.