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·6 dicembre 2025

Mondiale 2026, un sorteggio favorevole apre la strada. Ora tocca all’Italia di Gattuso sfruttare l’occasione

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L’estrazione dei gironi del Mondiale 2026 consegna all’Italia un’opportunità concreta. Un assetto competitivo ancora da consolidare e una qualificazione tutt’altro che scontata rendono questo scenario particolarmente delicato, ma il quadro che si intravede dopo l’urna di Washington è tutt’altro che scoraggiante.

Mondiale 2026, un sorteggio favorevole apre la strada. Ora tocca all’Italia di Gattuso sfruttare l’occasione

Anzi: se gli Azzurri dovessero centrare il pass attraverso i playoff, il percorso iniziale sarebbe uno dei più accessibili dell’intera manifestazione.


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Un Mondiale che inizia prima dei Mondiali

La difficoltà maggiore, paradossalmente, non è rappresentata dal torneo in sé ma dal raggiungerlo. Superare la semifinale di Bergamo contro l’Irlanda del Nord e poi la finale di Cardiff contro Galles o Bosnia è il vero spartiacque. Come ripete Gattuso al suo staff: “Prima passiamo da lì, poi penseremo al resto”.

Il sorteggio, in effetti, ha delineato un Gruppo B che non appare proibitivo:

Canada, testa di serie e Paese ospitante, tecnicamente ordinato ma non irresistibile;

Svizzera, storicamente indigesta per gli Azzurri ma comunque alla portata;

Qatar, formazione che raramente ha dimostrato solidità ad alto livello.

Una configurazione che, osservata da Coverciano, rappresenta un incentivo psicologico importante per una Nazionale che negli ultimi anni ha spesso vacillato sul piano emotivo più che tecnico.

L’effetto psicologico del sorteggio: fiducia e identità

Per un gruppo che deve ancora ritrovare certezze e continuità, un girone del genere può trasformarsi in un acceleratore di autostima. La prospettiva di evitare sin dall’inizio colossi come Brasile, Argentina, Francia o Spagna crea un orizzonte meno angusto.

Come ha confidato un membro dello staff tecnico dopo il sorteggio: “Non possiamo permetterci distrazioni, ma ora sappiamo che la strada non è in salita. Dipende da noi”.

Il rischio scampato: cosa sarebbe potuto accadere

La quarta urna, riservata anche alle squadre ancora impegnate nei playoff, nascondeva trappole evidenti. Alla vigilia correva il pericolo di incrociare gruppi ad altissima intensità, come quello potenzialmente composto da Brasile, Marocco e Scozia. Altri raggruppamenti offrivano insidie simili, con avversari di livello internazionale quali Germania, Ecuador e Costa d’Avorio, oppure Spagna, Uruguay e Arabia Saudita.

Invece l’urna ha disegnato un contesto più morbido: un rovesciamento quasi ironico rispetto al sorteggio europeo, quando la presenza della Norvegia aveva complicato il cammino verso i playoff.

“Per una volta, la sorte non ci ha voltato le spalle”, è stata la lettura più condivisa negli ambienti federali.

Ottavi e sedicesimi: scenari possibili

Superare il girone non basterà a parlare di percorso agevole. Ma è certo che gli incroci iniziali non sembrano proibitivi:

Primo posto nel girone: sedicesimi contro una delle terze classificate; possibile ottavo contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo.

Secondo posto: incrocio con la seconda del Gruppo A (probabilmente una tra Messico, Corea del Sud o Danimarca, se vincitrice degli spareggi); agli ottavi possibile confronto con l’Olanda.

La struttura del Mondiale allargato permette comunque margini di recupero più ampi: oltre alle prime due classificate nei dodici gironi, avanzano anche le otto migliori terze. Una finestra utile per Nazionali che, come l’Italia del 1994, potrebbero incappare in un avvio complesso ma avere la forza di reagire.

Gestione della preparazione: il vero fattore critico

La Nazionale non può permettersi di ripetere errori di pianificazione. L’impossibilità di ottenere lo slittamento di una giornata di campionato impedirà a Gattuso di lavorare sulla squadra per un periodo prolungato, ma la Federazione sta valutando soluzioni alternative.

“Anche tre giorni pieni a Coverciano possono fare la differenza”, avrebbe confidato un dirigente federale.

La qualità individuale non manca: l’Italia forse non appartiene al ristretto élite mondiale, ma nel panorama europeo non esistono sedici selezioni superiori. E sedici, nel nuovo format, è il numero delle squadre che ottengono il pass diretto al Mondiale.

Conclusione: un assist da trasformare in gol

Il sorteggio non garantisce nulla, ma offre un vantaggio. Ora serve una Nazionale lucida, concreta, focalizzata sulle priorità immediate. Prima l’ostacolo playoff, poi l’eventuale Mondiale.

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