Calcionews24
·30 settembre 2025
Mourinho, scatta l’emozione in vista di Benfica-Chelsea. Ecco perché

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·30 settembre 2025
José Mourinho non dimentica. Alla vigilia del match tra il suo Benfica e il Chelsea, il tecnico portoghese ha tenuto una conferenza stampa carica di emozione e ricordi. Lo “Special One”, come è stato soprannominato sin dai suoi primi successi, ha voluto rendere omaggio alla sua storica esperienza con il club londinese, dimostrando ancora una volta il profondo legame che lo unisce ai Blues.
«Sarò sempre un Blue, faccio parte della loro storia e loro fanno parte della mia. Li ho aiutati a diventare un Chelsea più grande e loro mi hanno aiutato a diventare un José più grande», ha dichiarato Mourinho, lasciando trasparire il lato più umano di un allenatore spesso etichettato come freddo e calcolatore. Le sue parole hanno toccato il cuore dei tifosi del Chelsea e degli appassionati di calcio in generale, che ricordano bene gli anni d’oro della sua gestione.
Tra il 2004 e il 2007, Mourinho ha guidato il Chelsea in 185 partite, mantenendo una media di 2,22 punti a gara. Poi, nel secondo ciclo tra il 2013 e il 2015, ha continuato a scrivere la storia del club. Sotto la sua guida, i Blues hanno conquistato due Premier League, una FA Cup, tre Carabao Cup e una Supercoppa d’Inghilterra. Numeri che hanno reso Mourinho una leggenda a Stamford Bridge.
Ma al di là dei trofei, ciò che colpisce è il sentimento con cui il tecnico guarda a quel periodo. Nel suo ritorno allo stadio del Chelsea con il Benfica, Mourinho ha vissuto un altro momento toccante: secondo TNT Sports, avrebbe riconosciuto un membro dello staff storico del club e, senza esitazione, si sarebbe lanciato in un lungo abbraccio con lui, accompagnato da parole affettuose e persino un bacio sulla fronte.
È un lato meno visibile ma autentico di Mourinho, quello che non dimentica le relazioni umane, gli affetti nati nel calcio e i legami costruiti nel tempo. Anche ora che guida il Benfica, l’anima di José Mourinho resta profondamente segnata da quel blu intenso che lo ha consacrato a livello mondiale.
E se oggi è ancora uno dei nomi più riconosciuti e rispettati del calcio internazionale, lo deve anche – e forse soprattutto – a quei capitoli scritti in Premier League.
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