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Calcionews24

·4 ottobre 2025

Pedullà su Leao: «Dopo quello che sto per dire mi bloccherà sui social, ma…»

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Pedullà su Leao: «Dopo quello che sto per dire mi bloccherà sui social, ma…». Così il giornalista critica l’attaccante del Milan

Il noto giornalista sportivo Alfredo Pedullà, nel corso di un suo intervento a Sportitalia, ha lanciato un duro attacco nei confronti di Rafael Leão, attaccante del Milan, criticandone aspramente l’atteggiamento e la mancanza di concentrazione, in particolare modo durante le sessioni di allenamento. L’analisi di Pedullà parte da immagini che, a suo dire, mostrano un approccio troppo leggero da parte del campione portoghese, quasi svogliato e non all’altezza della professionalità richiesta a un giocatore del suo calibro.

Il commento del giornalista è stato diretto e senza filtri, evidenziando una percezione di sufficienza da parte del calciatore. Pedullà ha infatti dichiarato: «Mi danno fastidio le immagini dell’allenamento. In alcuni atteggiamenti sembra quasi che ti stia facendo una cortesia. Sto sbagliando io però sembra che sia all’ultimo giorno di scuola. Quando i professori non ci sono più e puoi fare quello che ti pare, andare in cortile… Tanto nessuno ti controlla. Se entra come è entrato con il Napoli vedrà molta panchina. Sembra che siamo in discoteca. Poi magari domani mi blocca perché blocca chiunque. È un campione, ha un potenziale fantastico, ma se entra come il Napoli chi dovrebbe fargli spazio? Io mi aspetto che lui faccia la differenza anche in quei 20 minuti e mostri il suo repertorio».


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Con queste parole, Pedullà non mette in discussione il talento cristallino di Leão, definendolo “un campione” dal “potenziale fantastico”, ma sottolinea come la sua apatia possa costargli caro. L’esempio della prestazione contro il Napoli è usato come un monito severo: un ingresso in campo con quell’atteggiamento non è accettabile e potrebbe portarlo a perdere il posto da titolare. La critica si concentra sulla necessità per Leão di essere decisivo sempre, anche in spezzoni di partita, dimostrando quella fame e quella voglia che sembrano mancare in contesti meno agonistici come l’allenamento. La richiesta è chiara: al talento deve corrispondere un impegno costante e irreprensibile.

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