Inter News 24
·26 settembre 2025
Ranking Uefa per nazioni, Danimarca al primo posto nella classifica stagionale. Dopo i primi turni, Italia al 9° posto

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·26 settembre 2025
Sono bastate appena due settimane di coppe europee, con una giornata di Champions League e una di Europa League già archiviate, per delineare le prime tendenze nel season ranking UEFA. Una classifica ancora provvisoria e tutta da scrivere, ma che offre già spunti interessanti in vista della lotta ai posti extra per la prossima Champions League.
A sorpresa, in testa troviamo la Danimarca con 6.125 punti, grazie al rendimento positivo dei suoi club (due ancora in corsa su quattro). Un dato che premia un movimento in crescita, capace di esprimere squadre competitive anche a livello internazionale. Subito dietro il Portogallo con 6.000 punti e quattro club qualificati su cinque, mentre al terzo posto spicca il sorprendente Cipro con 5.750 punti e tre squadre ancora presenti nelle competizioni UEFA.
Al quarto posto l’Inghilterra, che con le sue nove squadre su nove presenti in Europa ha raccolto 5.388 punti, seguita dal Belgio a quota 5.300 (3 club qualificati su 5) e dalla Germania, stabile a 5.000 punti con sette rappresentanti su sette ancora in corsa. Poco distante la Polonia con 4.875 punti (4/4), davanti alla Spagna, ferma a 4.625 punti nonostante le sue otto squadre ancora impegnate.
Solo nona l’Italia, che si attesta a 4.428 punti, con tutte e sette le squadre iscritte ancora presenti nelle rispettive competizioni. Punti ottenuti anche grazie alle vittorie di Inter e Roma e il pareggio della Juventus. Una partenza al di sotto delle aspettative, che però potrà essere migliorata nelle prossime giornate. A chiudere la top ten c’è l’Azerbaijan, a quota 4.375 punti con un solo club rimasto in gioco su quattro.
Il dato più importante riguarda il regolamento: le prime due federazioni in classifica al termine della stagione guadagneranno un posto aggiuntivo nella prossima Champions League. Un incentivo che rende cruciale ogni risultato, anche nei turni preliminari.
La strada è ancora lunga, ma i segnali iniziali confermano come le sorprese possano arrivare anche da paesi non abituati a recitare un ruolo da protagonisti in Europa.