🎙Reggiana, Dionigi: “Recuperati quasi tutti gli infortunati. Il Frosinone è la squadra del momento” | OneFootball

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·28 novembre 2025

🎙Reggiana, Dionigi: “Recuperati quasi tutti gli infortunati. Il Frosinone è la squadra del momento”

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Davide Dionigi, intervenuto in conferenza stampa, ha analizzato il prossimo match con il Frosinone e la squalifica rimediata nella scorsa giornata.

Qui le sue parole, estratta da TuttoReggiana.com: “Recuperati tutti gli infortunati? Sì, quasi tutti. Stiamo ancora valutando Marras perché è un caso da monitorare: fino a domani cercheremo di capire le sue condizioni e trovare, con lo staff medico, una soluzione al suo problema. Per gli altri, a parte Tripaldelli e un po’ Sampirisi, stanno meglio. Serve però ricondizionamento: dopo uno stop lungo, anche se clinicamente sei guarito, hai bisogno di una ventina di giorni per tornare a posto. Tobias (Reinhart, ndr) sta bene: ha ripreso ad allenarsi e il problema al polpaccio è risolto. Ha ancora bisogno di un po’ di tempo ma sta spingendo forte. Vedremo se rischiarlo dall’inizio o farlo entrare a gara in corso.


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Rover è un valore aggiunto. Aveva bisogno di ritrovarsi, ne abbiamo parlato molto. È sempre stato serio, ha lavorato a testa bassa anche nei momenti difficili. Sono contento che ora possa darci una mano, soprattutto in una fase in cui qualcuno è acciaccato come Marras e Tripaldelli. È un vantaggio avere cambi a disposizione, anche se i rientranti non sono ancora al livello degli altri. Ma poterli utilizzare in corsa ci dà possibilità nuove, soprattutto in alcuni reparti.

Il Frosinone è in grande salute, sta facendo un campionato strepitoso. Ha giocatori importanti, un allenatore molto bravo e ha segnato 25 gol: crea problemi a tutti. Giocano a uomo a tutto campo, fanno un lavoro incredibile. Hanno perso solo con Monza e Venezia, due squadre che puntano alla Serie A. Sarà una partita tosta, delicata: dobbiamo cercare di trovare gli accorgimenti giusti nelle due fasi. Alvini avrà prestato attenzione a noi dopo la sfida di Carrara? Penso di sì. Le squadre ora guardano con attenzione ciò che facciamo nelle due fasi. A Carrara avremmo meritato molto di più: ci siamo espressi bene. Domani sarà una partita diversa, il Frosinone ha caratteristiche opposte alla Carrarese e dovremo trovare contromisure adeguate. Ma stiamo bene, abbiamo lavorato forte e i ragazzi sono concentrati e pronti per affrontare un’avversaria importante.

Il Frosinone è la squadra del momento, non possiamo sottovalutarlo: è in salute e sta facendo grandi cose. Ma ogni partita in Serie B è diversa, lo dimostrano i risultati: pareggi con l’Entella, l’Entella poi batte l’Empoli e ferma il Palermo… Questo campionato è così: imprevedibile. È difficile dire chi è favorito prima di una partita. A differenza di altri anni non vedo squadre pronte a staccarsi e scappare via, e sotto di noi ci sono squadre forti, con blasone e investimenti importanti.

Stiamo facendo un percorso importante e dobbiamo mantenerlo, sapendo che la Serie B è fatta di alti e bassi. Serve costanza nei risultati e nelle prestazioni, e dobbiamo aumentare l’autoconvinzione nei nostri mezzi. Anche nelle sconfitte abbiamo quasi sempre dimostrato di essere in partita. L’espulsione? Preferisco sempre stare in panchina. Dall’alto si vede meglio, ma dal campo capisci espressioni, sensazioni, la condizione dei tuoi giocatori. Con il mio vice Sibilano però c’è un rapporto che dura da anni: siamo in simbiosi, sa cosa voglio e siamo all’unisono. Sono in ottime mani, forse anche migliori delle mie (ride, ndr). È un lavoro di gruppo: in campo ci sarà lui ma con tutti i collaboratori.

Secondo me sarà una partita molto tattica, per come difendono e attaccano loro e per come lo facciamo noi. Entrambe le squadre cercheranno di trovare il bandolo giusto da un punto di vista strategico. Ma penso anch’io che sarà una gara bella da vedere. Il rientro di alcuni giocatori ha aiutato, e ad Avellino abbiamo preso un rigore e due gol su piazzato. Il pubblico sarà determinante: mi auguro ci spinga come sempre. Fuori casa soffriamo di più l’assenza del nostro tifo: in campi come Carrara, con 600 persone al seguito, forse quelle due-tre palle sarebbero entrate…”

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