Calcio e Finanza
·5 dicembre 2025
Stretta sui proprietari dei club inglesi: entra in vigore il nuovo ente regolatore

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·5 dicembre 2025

Il calcio inglese è pronto per vedere l’entrata in scena di un nuovo organo di controllo riguardante gli eventuali proprietari dei club di calcio. L’obiettivo è quello di prevenire l’entrata nel sistema di soggetti non idonei a guidare società del mondo del pallone. Come riporta Bloomberg, il chief executive del nuovo organismo indipendente è Richard Monks, che si è detto pronto a intervenire immediatamente quando il nuovo regolamento sarà in vigore. E non dovrà aspettare molto: il 12 dicembre.
Secondo quanto spiegato dallo stesso Monks, che vanta un’esperienza di 18 anni alla Financial Conduct Authority, il nuovo organismo regolatore lavorerà a stretto contatto con il Serious Fraud Office, la National Crime Agency e le agenzie internazionali di applicazione della legge andando a creare una sinergia che possa indagare a fondo sui soggetti interessati a entrare nel calcio britannico. Un cambio di paradigma epocale, visto che fino a questo momento la regolamentazione è spettata a organismi di autogoverno come la Premier League stessa e l’English Football League.
Per fare un esempio pratico, Monks ha spiegato come il nuovo organismo fosse pronto e preparato per indagare su Dejphon Chansiri, ex proprietario dello Sheffield Wednesday, club che si trova in amministrazione controllata. Infatti, l’uomo d’affari thailandese era in ritardo con diversi pagamenti, inclusi quelli verso i calciatori che militano nella squadra di Championship, la seconda lega inglese. Tuttavia, l’indagine non è mai stata attivata perché il club è entrato in procedura di insolvenza prima che i poteri del regolatore entrassero appunto in vigore.
Il nuovo organismo viene visto come indispensabile alla luce dei grandi cambiamenti che il calcio inglese ha vissuto negli ultimi due decenni, cambiamento che poi si è espanso nel resto d’Europa, Italia compresa. I club sono ora di proprietà di una vasta gamma di soggetti finanziari, da investitori locali a private equity ed entità con legami diretti con petro-stati. Con gli organi di controllo attuali, inoltre, la Premier League ha impiegato circa 18 mesi per valutare l’offerta da 305 milioni di sterline (quasi 350 milioni di euro) del fondo governativo PIF dell’Arabia Saudita per il Newcastle prima di approvarla nel 2021, e oltre un anno per il tentativo di acquisizione dell’Everton, poi fallito, da parte d 777 Partners, ex proprietario del Genoa, con il club di Liverpool che è stato rilevato poi dal Friedkin Group, realtà statunitense che controlla la Roma e il Cannes in Francia.
I fari del nuovo organismo regolatore, dopo il caso Sheffield Wednesday, sono ora puntati sulla proprietà del Morecambe FC, club che milita in National League, la quita divisione del calcio britannico. La società è stata recentemente rilevata, ma una delle persone collegate all’acquisizione è stata sanzionata dal governo britannico per appartenere presumibilmente a un’organizzazione terroristica in India. Questa è la dimostrazione di come il nuovo ente sia già al lavoro in attesa di avere il via libera ufficiale. «Stiamo lavorando con le autorità competenti e utilizzando i nostri poteri statutari di raccolta informazioni per esaminare urgentemente le questioni relative al Morecambe», ha dichiarato giovedì sera in merito un portavoce del nuovo organismo.
Fra i poteri assegnati, che sono superiori rispetto agli organismi di autocontrollo attuali, è incluso quello di poter nominare una terza parte per la gestione a breve termine del club sotto indagine e richiedere un proprietario di vendere un club in un periodo di tempo stabilito, oltre a quello di nominare consulenti per la cessione della società se ciò non accade. «Avremmo avuto accesso a maggiori informazioni, inclusi materiali sensibili provenienti dal governo e dalle forze dell’ordine, e avremmo potuto approfondire ulteriormente», ha commentato Monks a proposito dell’offerta della 777. Il nuovo test di idoneità del regolatore è limitato a tre mesi, con ulteriori due mesi addizionali se necessari.
Inoltre, il nuovo ente non si limiterà ai nuovi proprietari, ma sorveglierà anche la gestione economica-finanziaria dei club inglesi. Per fare degli esempi pratici, si parla dei contratti di otto anni introdotti dal Chelsea o la vendita degli stadi a terze parti per generare fondi immediati al costo di perdere un asset di valore. «Avremmo adottato una visione più ampia di queste cose e valutato quali misure si potrebbero adottare per ridurre il rischio», ha dichiarato Monks.
L’introduzione di un ente regolatore indipendente non ha affatto reso contenta la Premier League, mentre la EFL, che ha il compito di governare le tre divisioni direttamente sotto la massima serie, smetterà di gestire i suoi test di proprietà. Cosa che la Premier League continuerà a fare, invece, in una sorta di sistema parallelo. A proposito, l’amministratore delegato della Premier, Richard Masters, ha ripetutamente avvertito i legislatori che una regolamentazione pesante rischiava di «ferire l’oca dalle uova d’oro» dei club di vertice.
Ma questa osservazione sembra non aver scalfito minimamente la convinzione che serva introdurre al più presto un nuovo ente regolatore, che sia soprattutto indipendente dalla stessa Premier League. «Non misureremo il nostro successo in base a ciò che dicono i club e ciò che dicono i critici –, ha commentato infine Monks –. Non convinceremo i critici da un giorno all’altro».









































