Calcionews24
·22 settembre 2025
Tudor capopopolo: la frase che ha scosso la Juve! E i tifosi esultano…

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·22 settembre 2025
Di tutto il flusso di coscienza di Igor Tudor al Bentegodi, dopo la partita, «resta poi soltanto una frase. Poche parole, che però hanno un effetto devastante». Per Tuttosport, l’invettiva del tecnico croato, pronunciata dopo un match segnato da due gravi torti arbitrali subiti, ha un significato profondo e inedito in casa Juve: «Se si sta zitti e buoni e si subisce soltanto non va bene». Una dichiarazione forte, soprattutto considerando il momento della stagione (10 punti in 4 partite), che «è già storia».
Tudor, pur esprimendo tutto il proprio disappunto per la direzione di Rapuano e lamentando il calendario, non ha perso la bussola. Il suo è stato uno sfogo personale, ma ha trovato il pieno consenso dei tifosi, «sicuramente, loro sì, stufi di tante dinamiche». L’invettiva del croato non si riferiva al “tabù” della penalizzazione per il caso plusvalenze del 2023, ma a episodi più recenti. Come la gomitata di Orban a Gatti, trattata con un metro diverso rispetto a casi simili che hanno coinvolto Yildiz, Kalulu e Cambiaso. In più, sullo sfondo, «c’è pure il rigore non rigore per il tocco di braccio di Joao Mario, sul quale si può discutere ma certo non può essere archiviato come casistica da Var».
Con la sua frase, però, Tudor ha «risvegliato tante coscienze ferite, incontrando un consenso unanime». Tuttosport sottolinea come in quel momento abbia parlato non solo l’allenatore, ma anche lo juventino: «solo Conte e Allegri – pur con tempi e metodi molto diversi – a tratti hanno saputo toccare quelle corde». Un contrasto netto con l’approccio di Thiago Motta l’anno scorso, che chiese scusa per un’espulsione e invitò ad «aiutare gli arbitri».
Questi «dettagli comunicativi che contano» dimostrano che «avere il tifoso emotivamente in pugno, mai come in un momento di assestamento come questo, può dare grandi benefici». Tudor lo sa, pur consapevole che «il resto dovrà metterlo lui sul campo. Da lì non si scappa. La Juventus, innanzitutto, è senso di responsabilità, non cultura dell’alibi». Igor «spera di aver parlato a nuora affinché suocera intenda. E lo faccia subito». Alla quarta giornata, con un primato in classifica ancora in discussione, non è «“maniavantismo” ma puro istinto». Il popolo è con Tudor, che da oggi però volta pagina: «Paganini, no, non ripeterà».
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