Inter News 24
·28 de novembro de 2025
Inzaghi e l’addio all’Inter, Pastorello spiazza: «Se avesse vinto la Champions non sarebbe andato via! Ecco cosa mi disse»

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·28 de novembro de 2025

Intervistato da Fanpage, il noto agente sportivo Federico Pastorello rivela alcuni retroscena sui trasferimenti dei suoi assistiti come Romelu Lukaku o Simone Inzaghi (su tutti il suo addio all’Inter in estate)
LA TRATTATIVA PER CONTE AL CHELSEA – «Il Chelsea era orientato sull’Italia e dissi: “Se dovete prendere un allenatore italiano, prendete lui perché pè il più bravo”. Organizzammo un appuntamento e diedi qualche piccolo suggerimento a Conte su come prepararlo: restammo nove ore a casa di Abramovich. Antonio preparò un video con tutti i suoi lavori: fu incredibile vedere le immagini di come le sue giocate memorizzate portavano al tiro giocatori diversi, in momenti diversi, dalla stessa zona».
IL TRASFERIMENTO DI INZAGHI ALL’AL-HILAL – «E’ nato prima della Champions League, non sono trattative che si chiudono in settimana. Vi posso garantire che ha deciso dopo la finale. Simone mi disse che se avrebbe vinto non sarebbe andato via. A Monaco hanno sbagliato tutti: non posso pensare che sia successo perché l’allenatore poteva essere distratto. E’ rimasto concentrato fino alla fine: ha chiuso ogni conversazione 4-5 giorni prima della finale».
LA SCOPERTA DI EVRA – «Era al Monza in Serie C e il direttore sportivo mi disse che mi avrebbe regalato il cartellino. Ho avuto l’intuizione di portarlo a Nizza. C’era Mister Salvioni: lui giocava esterno d’attacco, ma per emergenza giocò una partita adattato da terzino e da lì iniziò a giocare tutte le partite. Fu eletto miglior terzino della Ligue 2 e lo portai al Monaco di Deschamps, poi il Manchester. Una storia incredibile.
La cosa più folle che ha combinato? Era in scadenza al Nizza, che era di Franco Sensi, ma il club venne venduto. La nuova dirigenza voleva far di tutto per venderlo. Arrivarono praticamente a rapirlo: lo caricarono fisicamente in una macchina e lo chiusero per ore in un ristorante, quasi minacciandolo per ottenere la firma sul contratto. Non lo trovavamo e non rispondeva al telefono. Alla fine firmò qualcosa, ma sbagliarono e non gli fecero siglare tutte le copie, come da regolamento. Quando lo liberarono era in lacrime e ci disse che lo volevano vendere al Barcellona»
IL TRASFERIMENTO DI LUKAKU AL CHELSEA – «Lukaku è un leader. Il trasferimento dall’Inter al Chelsea ha sancito l’interruzione del nostro rapporto, poi ci siamo ritrovati dopo due anni, Anche se in quel momento vedevo i miei collaboratori un po’ preoccupati. Da professionista è sbagliato non accettare quando arriva quell’opportunità. Il legame affettivo è rimasto intatto, tant’è che ci siamo ritrovati dopo due anni.
Quel trasferimento fu lunghissimo e difficilissimo. L’ok è stato una liberazione. Lanciai il telefono 10 metri per aria quando Marina Granovskaia accettò le ultime condizioni richieste dall’Inter».









































