gonfialarete.com
·20 de outubro de 2025
Serie A, Allegri, la lepre che non si fa mai riprendere: quando guida alla settima giornata, lo scudetto è suo

In partnership with
Yahoo sportsgonfialarete.com
·20 de outubro de 2025
Sette giornate sono bastate per riportare il Milan in vetta alla Serie A. Dopo tre anni di attesa, i rossoneri tornano a guardare tutti dall’alto, e lo fanno con Massimiliano Allegri al timone, riporta Sportmediaset.
Un dettaglio, apparentemente statistico ma tutt’altro che banale, accende i riflettori sul tecnico toscano: ogni volta che Allegri è stato primo alla settima giornata, ha poi vinto lo scudetto.
Un dato che fa riflettere
Il Milan è davanti, e Allegri mantiene il suo classico profilo basso. “Avanti con entusiasmo, ma senza esaltarci che è ancora lunga”, ha dichiarato dopo la vittoria in rimonta contro l’Atalanta. Dietro quelle parole misurate si nasconde una verità che preoccupa chi insegue: la lepre Max, una volta scattata, non si lascia più raggiungere.
I numeri parlano chiaro. Quando le sue squadre hanno chiuso la settima giornata al comando, il tecnico livornese ha sempre festeggiato il tricolore a fine stagione:
2014/15,
2016/17,
2018/19, tutti e tre i titoli conquistati con la Juventus. Una coincidenza? Forse. Ma che racconta molto del modo in cui Allegri costruisce le sue vittorie.
La filosofia dell’allegrismo
L’”allegrismo” è una scuola di pensiero calcistico fatta di realismo, equilibrio e concretezza. Non sempre spettacolare, ma tremendamente efficace. Le squadre di Allegri non si perdono in orpelli estetici: subiscono poco, sfruttano ogni occasione e gestiscono le partite con una solidità mentale rara nel calcio moderno.
Il tecnico lo ripete spesso: “Lo scudetto lo vince chi subisce meno gol.” Finora i numeri gli danno ragione: il Milan vanta la seconda miglior difesa del campionato con appena quattro reti incassate, una in più della Roma di Gasperini.
Eppure, la forza dei rossoneri non è solo nei numeri, ma nella capacità di portare a casa i punti “sporchi”:
i tre strappati al Napoli, in dieci uomini per quasi un tempo;
quelli conquistati in rimonta contro l’Atalanta, dopo il gollonzo di Gosens.
Allegri, però, non dimentica i due punti persi all’Allianz contro la Juventus, “colpa” del rigore sbagliato da Pulisic. Un dettaglio che a fine stagione, nel suo modo di pensare, può fare la differenza.
Mentalità e gestione: il segreto della continuità
Ciò che distingue Allegri è la chiarezza mentale. Per lui, “un punto in più a fine anno vale come un gol decisivo”. Conta la somma dei dettagli, non la brillantezza del singolo momento. La distanza non cambia il risultato finale: che sia un punto, un metro o quattro lunghezze, la vittoria resta tale.
Oggi il Milan è davanti, con Inter, Napoli e Roma alle calcagna. Un vantaggio minimo, ma sufficiente per avviare quella che Allegri ama definire “una lunga fuga da lepre”.
Ha vinto scudetti anche inseguendo — con il Milan nel 2010/11 e con la Juve nel 2015/16 e 2017/18 — ma non ha mai perso quando è stato lui a essere inseguito.
Il messaggio (non detto) al campionato
“Messaggi al campionato?”, gli hanno chiesto. “Nessuno”, ha risposto Allegri con il suo consueto aplomb.
Eppure, il messaggio è chiaro. Non serve proclamarlo: quando Max è in testa alla settima giornata, il campionato diventa una caccia a una lepre che, finora, nessuno è mai riuscito a riprendere.
Ao vivo
Ao vivo
Ao vivo
Ao vivo