Vaciago e la sua teoria: «Koopmeiners enigma del calcio moderno, ma gli atalantini senza Gasp…Tudor ha solo questo modo per recuperarlo» | OneFootball

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·25 de outubro de 2025

Vaciago e la sua teoria: «Koopmeiners enigma del calcio moderno, ma gli atalantini senza Gasp…Tudor ha solo questo modo per recuperarlo»

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Vaciago e la sua teoria: «Koopmeiners enigma del calcio moderno, ma gli atalantini senza Gasp…Tudor ha solo questo modo per recuperarlo». Il pensiero del direttore di Tuttosport

Nel suo editoriale per Tuttosport Guido Vaciago scrive dell’eterno caso Koopmeiners alla Juventus.

«Chi, nell’estate 2024, pensava che Koopmeiners fosse un pessimo affare per la Juventus alzi la mano. C’è chi l’ha tenuta giù e chi mente, perché in quel momento Koop era uno dei migliori centrocampisti europei, certamente nei primi cinque del nostro campionato e, forse, si poteva obiettare sul prezzo e sulle modalità di una trattativa, nella quale la Juventus era stata soggiogata dall’Atalanta, ma sulle qualità tecniche dell’olandese nessuno dubitava: era un gran colpo. Da un anno a questa parte, però, ci si chiede, senza trovare risposta, cosa diavolo gli sia successo. I tentativi di rianimazione calcistica di Koopmeiners sono stati molteplici e, finora, completamente inutili. A parte qualche timido ed estemporaneo guizzo vitale, una avvilente piattezza ha caratterizzato tutte le sue prestazioni. Questione di ruolo? Di pressioni troppo alte? Di peso del prezzo pagato per averlo? Di allenatori poco comprensivi?


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E ancora: «Koopmeiners è il più incomprensibile enigma del calcio moderno. Tudor si è messo in testa di risolverlo, perché potrebbe mettersi sul petto una medaglia da sessanta milioni di euro, ma soprattutto per puro istinto di sopravvivenza: in una rosa che non è proprio un concentrato di fuoriclasse, avere o non avere il vero Koopmeiners fa una differenza micidiale. Ricomprarsi un centrocampista di qualità, rigenerando le virtù atalantine dell’olandese, rinforzerebbe la Juventus nel settore più carente e offrirebbe nuove opportunità per lo sviluppo del gioco. Nella speranza che non abbia disimparato a giocare o non abbia imboccato la parabola degli atalantini irrimediabilmente appassiti senza Gasp, da Gagliardini in poi. Assegnargli un ruolo stabile, evitando gli sballottamenti tattici degli ultimi dodici mesi, potrebbe essere una buona strada o, se non altro, sembra avere una logica. Il problema è quanto ci metterà a rinascere, perché alla Juve il tempo stringe e il posto fisso non è garantito a nessuno».

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