Ambrosini sentenzia: «Maldini è il Milan in Italia e nel mondo, Allegri allenatore eccellente. Onore smisurato vestire la maglia rossonera per 18 anni. Su Ancelotti e Baggio…» | OneFootball

Ambrosini, leggenda del Milan, ha ricordato gli anni trascorsi in rossonero esaltando Paolo Maldini e non solo: le sue dichiarazioni

Massimo Ambrosini, storico ex capitano e bandiera del Milan, oggi stimato commentatore, ha concesso un’intervista a Fanpage ripercorrendo la sua lunga carriera rossonera e le figure chiave che lo hanno formato.

Sull’Esperienza Rossonera (Milan)

«Ho vestito la maglia del Milan per ben 18 anni ed è stato un onore smisurato, un orgoglio immenso che porterò con me per tutta la vita. Sono grato perché ho avuto la fortuna di imparare dai migliori. Sono arrivato che ero un ragazzino di 18 anni a cui avevano consegnato le chiavi del più bel Luna Park dell’universo. Ho avuto il privilegio di assorbire innumerevoli insegnamenti, oltre ad aver vissuto momenti indimenticabili per la mia carriera. Ho avuto poi la possibilità di provare a trasmettere ciò che avevo appreso stando a contatto con personalità di altissimo livello».

Sulla Figura Di Paolo Maldini

«Credo che in ogni angolo del mondo, accanto ai colori rosso e nero, si possa trovare il volto di Paolo Maldini, che è il cuore e la bandiera del Milan. Chiunque tenti di associare il nome di Paolo al Milan in modo negativo non ha idea di cosa Paolo abbia rappresentato per il club e di cosa il club abbia significato per Paolo».

Sul Ruolo Di Ballardini

«Dal punto di vista della mia crescita professionale, è stato l’allenatore più determinante per me. Si ha la fortuna di essere seguito da un tecnico che, in una fase cruciale come quella tra i 15 e i 18 anni, ti aiuta a incamerare tante nozioni in maniera definitiva. Mi ha insegnato moltissime cose che avrei poi applicato negli anni successivi».

Su Carlo Ancelotti

«Possiede una sensibilità e una competenza che non hanno eguali. E non è solo un gestore di spogliatoio. Quando c’era bisogno di allenarsi seriamente e di fornire le direttive tecniche, mi faceva sentire parte integrante del progetto».

Su Massimiliano Allegri

«È un allenatore eccellente, capace, molto scaltro, con intuizioni che rivelano un uomo astuto. Con noi ha dimostrato di essere in grado di maneggiare una delle componenti più importanti del calcio: la personalità dei grandi calciatori».

Su Roberto Baggio

«Cosa mi è rimasto di lui? L’umanità. Nonostante io fossi un ragazzino di 18 anni, quando scherzava nello spogliatoio percepivo di avere vicino una persona genuina come un bambino. Una persona che ha vissuto la sua carriera in un modo particolare. Gli piaceva anche fare le imitazioni dei film cult italiani, scherzavamo sulle battute di Fantozzi… Nonostante la sua aura divina in tutti i sensi, Roberto è sempre stato un uomo, una persona estremamente normale».

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