Juventusnews24
·7. Oktober 2025
Vaciago sicuro: «Quello della Juve non è un progetto da buttare ma da correggere. Io mi muoverei su questo doppio binario»

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La situazione attuale della Juventus è oggetto di analisi approfondita da parte della stampa, e il commento di Guido Vaciago su Tuttosport evidenzia un quadro a luci e ombre. Il giornalista riconosce che il progetto tecnico guidato da Igor Tudor non è da archiviare, ma sottolinea come sia urgente intervenire per correggere i molti difetti e le carenze strutturali che affliggono la rosa.
Secondo Vaciago, il problema principale è una generale mancanza di equilibrio. Nonostante questo, c’è un elemento fondamentale da salvare e su cui costruire il futuro.
DIFETTI – «La Juventus ha evidenziato molti difetti, alcune carenze strutturali della rosa e una generale mancanza di equilibrio. Non è, quindi, un progetto da buttare, anche se certamente da correggere. Da salvare, per esempio, c’è l’atteggiamento più maturo della squadra rispetto all’anno scorso. Fattore forse poco percettibile, ma che incide sui risultati: la Juventus rimane sempre in partita, anche quando la mancanza di equilibrio la manda in difficoltà (vedi partite contro Inter e Borussia), c’è la capacità di reagire, di combattere fino all’ultimo minuto». La capacità di reazione e l’atteggiamento combattivo, visti in partite ad alta intensità come quelle contro Inter e Borussia Dortmund in Champions League, sono quindi la base da cui ripartire per la Vecchia Signora.
Tuttavia, il solo carattere non basta. Vaciago ritiene che sia indispensabile agire su due fronti: il mercato e il sistema di gioco. Per quanto riguarda gli acquisti, l’intervento a centrocampo è giudicato auspicabile per colmare le lacune strutturali della rosa. Ma il suggerimento più incisivo riguarda la tattica.
MERCATO – «Intervenire sul mercato di gennaio sarebbe auspicabile (soprattutto a centrocampo), così come riflettere su un cambio di sistema. Il 3-4-2-1 è affascinante, ma praticarlo senza esterni all’altezza è affascinante, ma praticarlo senza esterni all’altezza è come fare la carbonara senza le uova. Un 4-3-2-1, forse, sfrutterebbe meglio il materiale umano a disposizione e maschererebbe un poco certi difetti».
La metafora culinaria usata dal giornalista evidenzia in modo eloquente come il 3-4-2-1 sia un modulo esteticamente gradevole ma insostenibile con gli attuali interpreti sulle fasce. Il passaggio a un 4-3-2-1 è visto come la soluzione tattica ideale per sfruttare al meglio il materiale umano a disposizione di Igor Tudor e per mascherare i difetti di equilibrio della Madama.