Calcionews24
·30 settembre 2025
Capello: «Milan e Napoli da scudetto. Ma Modric domina e De Bruyne passeggia. E Luka servirebbe anche alla Juve»

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·30 settembre 2025
Fabio Capello, figura iconica del calcio mondiale, ha concesso un’intervista a La Gazzetta dello Sport, offrendo il suo acuto sguardo sulla Serie A dopo aver assistito dal vivo a Milan-Napoli. L’ex tecnico, noto per la sua profonda conoscenza tattica e la schiettezza nei giudizi, non si è risparmiato nell’analizzare le squadre e i singoli protagonisti del nostro campionato: «Ho voluto assistere a Milan-Napoli dal vivo per studiare bene le due squadre. In tv certe sfumature non le cogli». E dopo aver visto i rossoneri battere i campioni d’Italia, Capello ha una conferma: «Questo Milan è tra le candidate alla vittoria dello scudetto».
COSA LO HA COLPITO DEL MILAN«Il Milan è già squadra. Ha spirito e determinazione delle grandi, come non si è visto spesso nella stagione passata. E particolare importante: tutto nasce dai suoi giocatori più forti e carismatici, come Modric e Rabiot. Sono da esempio per i compagni e trascinano i tifosi. A proposito, tornando a cantare la curva, nella resistenza finale San Siro ha dato una grande mano».
IL DUETTO TATTICO MILAN-NAPOLI«La capacità di ripartire con eccezionale velocità e qualità nel primo tempo, grazie anche a un Pulisic impressionante. L’americano ha un grande pregio: che parta palla al piede o la passi, lo fa sempre in verticale. In più, vede la porta come pochi. Il Napoli, comunque, ha provato a fare la partita, ma la manovra degli azzurri era troppo lenta e il Milan si chiudeva sempre bene, approfittando poi degli spazi per far male in contropiede. Certo, anche le assenze nella formazione di Conte hanno avuto il loro peso».
IL NAPOLI NON DELUDE«No, perché mi resta la sensazione che sia una squadra più completa del Milan, nonostante la sconfitta. In difesa non aveva Buongiorno, Rrahmani, Spinazzola… E in attacco Hojlund non è Lukaku, non può garantire quel gioco di sponda che è stato fondamentale nello scudetto dello scorso anno. Recuperando tutti, Conte potrà contare su una rosa di assoluto livello. C’è però un’incognita che ha un nome e un cognome: Kevin De Bruyne».
MODRIC VS DE BRUYNE«Assolutamente. Modric domina in Serie A, mentre De Bruyne a San Siro non ha dominato, anzi… A me pare fatichi a trovare la posizione, passeggia per il campo senza dare l’impressione di sentirsi a suo agio. Poi chiaro, un paio di volte ti fa il passaggio che altri manco immaginano. Ma il suo impatto è molto estemporaneo».
MODRIC LEADER«Incredibile. Che avesse qualità, visione di gioco e personalità lo davamo tutti per scontato: sono doni che non perdi con l’età. Chi, però, immaginava fosse ancora così straordinario dal punto di vista fisico? E poi, dopo aver vinto tutto a Madrid, Luka è ancora lì che si lancia in tackle e fa la corsa in più per difendere il vantaggio. È un campione e mi sembra senta e si giovi del peso della responsabilità di essere leader pure al Milan».
ALLEGRI NON HA ANCORA AVUTO LEAO«Vero, ma forse anche per questo ha trovato subito equilibrio, con Gimenez che si sacrifica molto in fase di non possesso».
RISCHI DI SQUILIBRIO«Da quel che so, Allegri crede molto in Leao e allora io non posso che fidarmi di Max. Di sicuro il portoghese dovrà dare di più rispetto a quanto ha dato in passato: il Milan oggi ha diversi leader e anche la concorrenza in attacco, con l’arrivo di Nkunku, non può permettere a Rafa di ciondolare come ogni tanto gli è capitato».
IL PUNTO DEBOLE DEL MILAN«Sul lato sinistro, con Estupinan, c’è ancora qualche apprensione dal punto di vista difensivo. L’ecuadoriano è molto più bravo ad attaccare».
JUVE-MILAN«I bianconeri sono più indietro rispetto al Milan, non hanno ancora un gioco definito, vivono delle fiammate di Yildiz e Conceiçao. In più, saranno reduci da una trasferta delicata in Champions contro il Villarreal. Ma al di là del momento, alla Juve manca qualità e pensiero in mediana. Ecco, pure a Tudor servirebbe un bel Modric».
LA ROMA IN TESTA«Gasperini ha già cambiato la mentalità della squadra. Può, però, pagare due fattori: giocare in Europa, avendo una rosa non così larga, e il tasso qualitativo inferiore a Napoli, Inter, Milan e compagnia».
L’INTER PUO’ VINCERE LO SCUDETTO«Ovvio che sì. A Cagliari mi pare sia tornata padrona del campo, senza i cali improvvisi visti in questo inizio di stagione, palo di Folorunsho su corner a parte».
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