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·22 settembre 2025
Da Sozza a Rapuano: top e flop della giornata di Serie A

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·22 settembre 2025
Nella nostra analisi della quarta giornata del campionato di Serie A, partiamo da un arbitro, Livio Marinelli, la cui prestazione in Inter-Sassuolo non è stata valutata correttamente dai media. Mi spiego meglio: ho letto tanti che hanno contestato la scelta di non espellere Dimarco che, da ammonito, calcia via il pallone a gioco fermo. Ho apprezzato invece la crescita di Marinelli nel gestire questa situazione: Dimarco chiede anche scusa, e peraltro un secondo giallo in quel minutaggio e in quel contesto sarebbe stato a mio avviso eccessivo e scolastico. Oggi Marinelli è cresciuto nella gestione disciplinare e nel rapporto coi calciatori, e può anche perdonare un “peccato veniale” come quello dell’interista.
Ad ogni modo, la prestazione dell’arbitro di Tivoli non è stata perfetta, tutt’altro: tante le imprecisioni tecniche e disciplinari, da un fallo di Dimarco su Pinamonti che lui fischia ma non c’è, a un cartellino giallo mancante per Carlos Augusto. Rischia nel finale Frattesi, trattenendo per qualche istante Matic in area di rigore. Voto: 5,5
Se guardiamo ai top, non possiamo non citare la direzione di Simone Sozza in Lazio-Roma. Secondo derby della Capitale consecutivo per il lombardo, che tiene fin da subito una soglia disciplinare molto elevata, “risparmiando” i cartellini gialli per Ferguson e Marusic. La scelta, molto rischiosa in una partita come questa, alla lunga paga: lui tiene in pugno la partita, non sbaglia, e i due cartellini rossi finali, per Belahyane per fallo coi tacchetti su Koné e per Guendouzi per proteste, non dipendono dalla sua gestione bensì dal nervosismo dettato dal risultato. Voto: 7
Tra i top citiamo anche Daniele Doveri: direzione senza pecche in una gara, Udinese-Milan, per la verità mai in bilico. Una designazione che suonava come un messaggio chiaro dopo gli errori di Marcenaro e Fabbri nel turno precedente di campionato, in Milan-Bologna, con una prestazione dell’arbitro romano che rispetta le attese. Voto: 6
Per quanto riguarda i flop, impossibile non cominciare da Antonio Rapuano, nel giudicare il quale non possiamo non citare anche il VAR Aureliano, per quanto mi riguarda una delusione perché è un arbitro che stimo molto già da prima che diventasse VAR Pro. Altro passo indietro per il romagnolo in Verona-Juventus: forzato il richiamo all’OFR da parte appunto di Aureliano per il fallo di mano di Joao Mario, col pallone che arriva da distanza ravvicinata e il braccio che non è scomposto rispetto al salto. L’arbitro sbaglia persino l’announcement, confondendo i numeri di maglia. L’errore più grave è la mancata espulsione di Orban per la gomitata a Gatti: l’attaccante non guarda il pallone ma l’avversario e gli rifila un duro colpo. In episodi simili, che avevano toccato proprio la Juventus, Gianluca Rocchi aveva invocato e apprezzato la linea dura, facendo sempre punire il gesto. Anche qui, comunque, le colpe sono da spartire col VAR che opta per il non-richiamo. Voto (di coppia): 4,5
Chiudiamo con un arbitro giovane che sta facendo bene, Giuseppe Collu, che però viene richiamato dal VAR Maggioni in Bologna-Genoa per concedere un rigore per fallo di mano di Carboni nel finale. Un episodio grigio, ma sicuramente mai da VAR! Le immagini sono poco chiare, tanto che la review è davvero lunga; peraltro il pallone non arriva sul braccio per effetto di un tiro in porta bensì di un colpo di testa di un compagno, Ekuban, peraltro da distanza ravvicinata. Voto: 5,5