Calcio e Finanza
·25 settembre 2025
Simonelli: «San Siro oggi inadeguato: EURO 2032 senza Milano sarebbe una figuraccia incalcolabile»

In partnership with
Yahoo sportsCalcio e Finanza
·25 settembre 2025
La partita in Consiglio comunale su San Siro inizia oggi, ma molto probabilmente si andrà avanti fino a lunedì 29. Ad assistervi, con grande interesse, oltre a Inter e Milan ci sono anche i vertici sportivi italiani, tanto più che EURO 2032 sia avvicina ed entro il 31 luglio 2026 la FIGC dovrà consegnare alla UEFA la lista degli impianti candidati per ospitare le partite della rassegna iridata che l’Italia co-organizzerà con la Turchia.
Al momento San Siro non può essere incluso in quella lista. L’impianto milanese, come confermato dalla stessa UEFA con il cambio di sede per la finale di Champions League 2027 (si giocherà al Riyadh Air Metropolitano di Madrid), non rispetta i requisiti minimi necessari. Di conseguenza, senza lavori di ristrutturazione, che Inter e Milan hanno già escluso, o un nuovo stadio (come nelle intenzioni dei due club), Milano rischia di non esserci nelle cinque città italiane protagoniste per EURO 2032.
«È doloroso dirlo, ma ormai è uno stadio inadeguato», il commento laconico del presidente della Lega Calcio Serie A, Ezio Maria Simonelli all’edizione odierna del La Repubblica. Il problema, come detto, è che non si tratta di un’opinione personale, ma di un dato oggettivo. «EURO 2032? Al momento non è attrezzato per ospitare le partite – continua Simonelli –. Lo prova il fatto che è stato bocciato dalla UEFA per ospitare la finale di Champions del 2027. Lo stadio non può essere ristrutturato, non è stato possibile nemmeno quando il proprietario di uno dei due club era alla guida del governo. E poi, come si rivoluziona in sicurezza per lavoratori e pubblico un impianto che ogni tre giorni ospita 70 mila persone?».
E ora il rischio di non vedere Milano fra le cinque città italiane scelte per ospitare la rassegna continentale è più concreto che mai: «Lasciare la città più altospendente d’Italia senza gli Europei sarebbe una figuraccia incalcolabile. Buttare a mare questo processo per questioni ideologiche di bassa lega è un autogol. Sarà un danno per la città, perché se non avranno San Siro, i due club finiranno per fare stadi fuori dal comune di Milano. Ma a essere danneggiato sarebbe tutto il Paese: solo l’indotto temporaneo per la costruzione degli impianti in cantiere vale 6 miliardi».
I problemi dell’attuale Meazza: «Ce ne sono molti. Tribune, studi tv, ma anche gli spazi che permettono alle società di fare business: l’area hospitality non è integrabile. E per fortuna i nostri tifosi non sono grandi bevitori di birra: ci sono problemi anche per andare a fare la pipì». Una misura approvata dal governo per snellire le procedure sui lavori infrastrutturali sportivi è il commissario: «Lo scorso dicembre ho sentito il ministro Abodi dire che a febbraio 2025 sarebbe stato nominato il commissario per gli stadi, per snellire procedure burocratiche e tarantelle come quella di San Siro e non solo. Quasi otto mesi dopo nonostante un impegno costante non ce ne è traccia. Non capisco quali siano le difficoltà. Come hanno dimostrato il ponte Morandi e Milano-Cortina, un commissario permette di fare in poco tempo opere per cui servirebbero anni».
Sull’abbattimento del Meazza, previsto dal progetto di Inter e Milan per il nuovo stadio: «Tutti abbiamo ricordi, nostalgie. Ma l’unico modo per mantenere la storicità di uno stadio è fare quello nuovo sulla stessa area. Prendete Wembley: è stato abbattuto e ricostruito, ma nessuno dice “sono stato al nuovo Wembley”. È sempre lo stadio del mito. I naming rights? Sarà sempre San Siro. Anche se penso che i naming rights saranno rilevati da un brand italiano molto noto».
Cambiando città, anche a Roma si prova a costruire uno stadio, e ora ci sono progetti per due, uno per la Lazio e uno per la Roma: «Roma è sulla buona strada, ma trovo surreale si blocchi un iter come quello per un boschetto di piante spontanee».
La situazione in vista di EURO 2032: «Firenze sarà pronto a breve, poi avremo spero San Siro e Roma. E lo Stadium di Torino che anche se ha già 14 anni è concepito come stadio del futuro. Ma se parte Milano, parte tutto il movimento. Il lavoro della Lega? Ha aiutato le società con dei concept di stadi e sta cercando di avviare un servizio di consulenze per agevolare la burocrazia. Poi, mi piacerebbe possa diventare un centro di acquisti: comprare seggiolini, luci attraverso una centrale della Lega può ridurre significativamente i costi. Ma dobbiamo sbrigarci o rischiamo di perdere altro terreno: non solo con la Premier, ma anche con chi ci è dietro ma sta rapidamente crescendo».