Spalletti Juventus, dopo aver rifiutato l’Arabia aspetta un progetto competitivo: è in pole per la panchina bianconera ma… Tutto quello che c’è da sapere | OneFootball

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·27 ottobre 2025

Spalletti Juventus, dopo aver rifiutato l’Arabia aspetta un progetto competitivo: è in pole per la panchina bianconera ma… Tutto quello che c’è da sapere

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Spalletti Juventus, dopo aver rifiutato l’Arabia aspetta un progetto competitivo: tutti i dettagli sul futuro del tecnico

La panchina della Juventus scotta. Dopo l’ufficialità dell’esonero di Igor Tudor, arrivato al culmine di una crisi nerissima (otto partite senza vittorie), la dirigenza guidata da Damien Comolli è al lavoro per trovare il nuovo tecnico. La squadra è stata affidata temporaneamente a Massimo Brambilla, ma il casting per il sostituto è già entrato nel vivo. Tra i nomi in pole position, insieme a Raffaele Palladino, c’è il sogno dei tifosi: Luciano Spalletti.

E ora, a dare concretezza a questa suggestione, arrivano le indiscrezioni dell’esperto di mercato Fabrizio Romano. L’allenatore, fresco di addio alla Nazionale e campione d’Italia con il Napoli, non solo è disponibile, ma ha attivamente rifiutato altre destinazioni per tenersi libero in attesa della chiamata giusta.


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Secondo Romano, infatti, Spalletti è stato cercato con insistenza da un top club dell’Arabia Saudita, ma ha declinato la proposta, con un occhio rivolto proprio alle panchine europee di prestigio che potrebbero liberarsi, come quella della Juventus.

Spalletti Juventus, il no all’Arabia per un progetto “più importante”

IL RETROSCENA DI ROMANO«Spalletti che è stato cercato da una squadra araba qualche settimana fa. Spalletti che ha detto di no all’arabia perché vuole riservarsi la possibilità di considerare opportunità anche eh più importanti rispetto a quella della Al ittihad, più competitive, diciamo. Quindi, dovesse chiamare la Juventus, Spalletti resta un allenatore pronto a rientrare se il progetto è quello giusto».

Le parole di Romano sono un segnale inequivocabile. Spalletti ha detto “no” ai milioni dell’Al-Ittihad non per ritirarsi, ma perché vuole un progetto “più importante” e “più competitivo”. Un identikit che corrisponde perfettamente alla panchina della Juventus. L’ex CT, dunque, è “pronto a rientrare” nel giro, a patto che il progetto sia “quello giusto”.

La palla passa ora a Damien Comolli. La Juve ha un disperato bisogno di un tecnico di polso, un sergente di ferro con un’identità di gioco chiara, capace di gestire un ambiente depresso e di rimettere in sesto una squadra apparsa in “confusione totale”. Spalletti rappresenta l’esperienza, il carisma e la garanzia di un calcio propositivo.

Il suo nome è in cima alla lista insieme a quello di Raffaele Palladino, che rappresenta la linea “verde” e progettuale. La dirigenza bianconera deve fare la sua scelta: Spalletti ha già fatto sapere di essere in attesa.

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