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·30 settembre 2025
CorSport – Napoli, il caso De Bruyne è già rientrato: Conte ha fatto un discorso alla squadra

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·30 settembre 2025
Il finale della storia, mai come in questo caso, è il senso stesso della storia: Antonio Conte ha affrontato e chiuso molto velocemente l’episodio della sostituzione di Kevin De Bruyne a San Siro con il diretto interessato e il resto della squadra. Da gruppo. Niente drammi, nessuno strascico ma anche fermezza nell’affermazione di regole sacre, inderogabili e universali. Un codice comportamentale che vale per tutti, nessuno escluso: il trionfo della chiarezza. Come chiarissime, e senza possibilità di errori nella lettura, sono state le scene catturate al 73’ del secondo tempo della sfida con il Milan, al momento della sostituzione. Domenica, tutti hanno visto la reazione di KDB al cambio con Elmas: totalmente diversa da quella di Manchester, dove toccò a lui, il king tornato nel suo regno, lasciare il campo al 26’ dopo l’espulsione di Di Lorenzo. A Etihad fu rispettoso e impeccabile con il mondo che gli franava addosso, mentre a Milano è uscito contrariato, senza dare mano all’allenatore e proferendo qualche parola evidentemente di stizza. Dopo la partita, Conte ha dichiarato: «Mi auguro che fosse contrariato per il risultato, perché se fosse per altre cose ha preso la persona sbagliata».
Ieri, poi, in occasione della prima seduta al centro sportivo di Castel Volturno in vista della sfida Champions di domani al Maradona con lo Sporting Lisbona, Conte è giustamente tornato sulla vicenda e soprattutto sulle prospettive future. Ricordando molto giustamente a tutti che esiste la squadra e non i singoli. Che certe reazioni possono essere tollerate una volta, una sola, ma non la seconda. Che il bene supremo è sempre quello collettivo, il Napoli, e mai l’individuale, cioè il giocatore. Chiunque esso sia. Il tecnico non ha parlato a De Bruyne in privato, diciamo faccia a faccia, piuttosto ha ribadito pubblicamente la linea universale e le ineccepibili regole prima a Kevin, che ha ascoltato in silenzio, e poi a tutti gli altri. L’episodio specifico, insomma, ha offerto lo spunto per una rinfrenata generale del codice. Una volta messi sul tavolo i concetti, tutti al lavoro. Basta così: del resto, come si dice, sono cose di campo. Sono atteggiamenti ovviamente sbagliati, mancanze di rispetto che un allenatore non può e non deve far passare, ma sono anche episodi che a caldo, una tantum, possono accadere. Le squadre e la storia ne sono pieni, spesso denotano attaccamento e fame che nel caso di un trentenne che ha vinto 24 titoli destano finanche sensazioni fiduciose sulla sua voglia. La cosa fondamentale, però, è che restino isolati e senza repliche. Cosa che Conte ha ribadito senza la minima possibilità di essere frainteso. Per la cronaca: KDB, come ricordato dai media inglesi, una volta aveva reagito male anche a una sostituzione decisa da Guardiola in City-Liverpool di Premier. Pep, pubblicamente, minimizzò.
Carlo Gioia
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