Juventusnews24
·1 novembre 2025
Di Natale racconta Spalletti: «Riporterà la Juventus ai vertici, sarà bella e vincente. Questo bianconero diventerà il primo degli spallettiani». Poi svela un aneddoto su di lui!

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Antonio Di Natale, sesto goleador di tutti i tempi in Serie A, ha parlato così dell’arrivo di Luciano Spalletti alla Juventus, mentre lui aveva rifiutato la Signora nell’estate 2010. Di seguito la sua intervista a La Gazzetta dello Sport.
LA DIFFERENZA – «Spalletti non poteva dire no alla Juventus e sono convinto che la riporterà ai vertici. Il mio caso era diverso, l’Udinese e i Pozzo erano la mia famiglia e così ho preferito continuare lì».
IL RICORDO DI SPALLETTI – «Il debutto in prima squadra, a Empoli. Giocavo nella Primavera di Domenichini, un mio secondo papà e vice storico di Spalletti, e Luciano mi anticipò che mi avrebbe fatto esordire in Serie B. Quel giorno è svoltata la mia carriera. Nel 2004 Spalletti e i Pozzo mi hanno portato a Udine, ma siamo stati insieme soltanto una stagione. A fine campionato ci qualifichiamo per la Champions: “Mister, sono appena arrivato e già te ne vai”. Non poteva rifiutare la Roma. Il secondo anno in giallorosso voleva che lo raggiungessi, ma per i Pozzo ero incedibile».
ALLA JUVE MANCA UN REGISTA – «È vero, manca un palleggiatore puro come Pizarro e Lobotka. Però Spalletti può sfruttare Locatelli in quel ruolo».
UN CASO CHE I SUOI ATTACCANTI SEGNINO MOLTO – «No, perché nel calcio di casuale non c’è nulla. Spalletti pratica un gioco offensivo e per gli attaccanti è un bel vantaggio. Ai miei tempi Di Michele e Iaquinta segnarono molto. Luciano fa arrivare in area tanti palloni e le punte vanno a nozze».
OBIETTIVO 20 GOL PER ATTACCANTE – «Certo. Mi aspetto una ventina di gol da Vlahovic e anche David e Openda possono avvicinarsi a quei numeri. Spalletti esalta i suoi attaccanti lavorando molto sui movimenti, sui sincronismi tra le linee e sulle caratteristiche dei difensori da affrontare».
YILDIZ ASSENTE A CREMONA – «È un peccato, ma sono convinto che il turco diventerà il primo degli spallettiani. Il mio amico Montella, che è il suo c.t. nella Turchia, dice che il ragazzo in allenamento lascia a bocca aperta e non faccio fatica a crederci visto quanto è decisivo in partita. Spalletti mette la qualità sempre al centro e Yildiz è uno che tira in porta 7-8 volte a gara: può segnare una quindicina di gol da qui alla fine della stagione e diventare un top assoluto».
COME SARA’ LA JUVE DI SPALLETTI – «Bella e vincente».
ANALOGIE CON SARRI E MOTTA – «No, anzi: sono convinto che i tifosi pian piano si innamoreranno di Luciano. È un allenatore che abbina bel gioco e successi. E la gente va allo stadio per vincere, non per vedere un circo».
GIUSTO CREDERE ALLO SCUDETTO – «Sì, perché la stagione è all’inizio. Serviranno lavoro e un pizzico di pazienza. Luciano, quando ha la possibilità di lavorare tutti i giorni sul campo, fa migliorare le cose e raggiunge gli obiettivi».
IL MODULO – «Luciano, giustamente, ha fatto capire che inizialmente darà continuità al lavoro svolto dal predecessore Igor Tudor. In futuro spero di vedere la Juventus con il 4-3-3 e il tridente composto da Conceicao-Vlahovic-Yildiz».









































