Di Natale racconta Spalletti: «Riporterà la Juventus ai vertici, sarà bella e vincente. Questo bianconero diventerà il primo degli spallettiani». Poi svela un aneddoto su di lui! | OneFootball

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·1 novembre 2025

Di Natale racconta Spalletti: «Riporterà la Juventus ai vertici, sarà bella e vincente. Questo bianconero diventerà il primo degli spallettiani». Poi svela un aneddoto su di lui!

Immagine dell'articolo:Di Natale racconta Spalletti: «Riporterà la Juventus ai vertici, sarà bella e vincente. Questo bianconero diventerà il primo degli spallettiani». Poi svela un aneddoto su di lui!

Di Natale, ex attaccante italiano, ha raccontato così Luciano Spalletti, nuovo allenatore della Juventus. Ecco le sue dichiarazioni

Antonio Di Natale, sesto goleador di tutti i tempi in Serie A, ha parlato così dell’arrivo di Luciano Spalletti alla Juventus, mentre lui aveva rifiutato la Signora nell’estate 2010. Di seguito la sua intervista a La Gazzetta dello Sport.

LA DIFFERENZA«Spalletti non poteva dire no alla Juventus e sono convinto che la riporterà ai vertici. Il mio caso era diverso, l’Udinese e i Pozzo erano la mia famiglia e così ho preferito continuare lì».


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IL RICORDO DI SPALLETTI – «Il debutto in prima squadra, a Empoli. Giocavo nella Primavera di Domenichini, un mio secondo papà e vice storico di Spalletti, e Luciano mi anticipò che mi avrebbe fatto esordire in Serie B. Quel giorno è svoltata la mia carriera. Nel 2004 Spalletti e i Pozzo mi hanno portato a Udine, ma siamo stati insieme soltanto una stagione. A fine campionato ci qualifichiamo per la Champions: “Mister, sono appena arrivato e già te ne vai”. Non poteva rifiutare la Roma. Il secondo anno in giallorosso voleva che lo raggiungessi, ma per i Pozzo ero incedibile».

ALLA JUVE MANCA UN REGISTA – «È vero, manca un palleggiatore puro come Pizarro e Lobotka. Però Spalletti può sfruttare Locatelli in quel ruolo».

UN CASO CHE I SUOI ATTACCANTI SEGNINO MOLTO«No, perché nel calcio di casuale non c’è nulla. Spalletti pratica un gioco offensivo e per gli attaccanti è un bel vantaggio. Ai miei tempi Di Michele e Iaquinta segnarono molto. Luciano fa arrivare in area tanti palloni e le punte vanno a nozze».

OBIETTIVO 20 GOL PER ATTACCANTE – «Certo. Mi aspetto una ventina di gol da Vlahovic e anche David e Openda possono avvicinarsi a quei numeri. Spalletti esalta i suoi attaccanti lavorando molto sui movimenti, sui sincronismi tra le linee e sulle caratteristiche dei difensori da affrontare».

YILDIZ ASSENTE A CREMONA – «È un peccato, ma sono convinto che il turco diventerà il primo degli spallettiani. Il mio amico Montella, che è il suo c.t. nella Turchia, dice che il ragazzo in allenamento lascia a bocca aperta e non faccio fatica a crederci visto quanto è decisivo in partita. Spalletti mette la qualità sempre al centro e Yildiz è uno che tira in porta 7-8 volte a gara: può segnare una quindicina di gol da qui alla fine della stagione e diventare un top assoluto».

COME SARA’ LA JUVE DI SPALLETTI «Bella e vincente».

ANALOGIE CON SARRI E MOTTA«No, anzi: sono convinto che i tifosi pian piano si innamoreranno di Luciano. È un allenatore che abbina bel gioco e successi. E la gente va allo stadio per vincere, non per vedere un circo».

GIUSTO CREDERE ALLO SCUDETTO«Sì, perché la stagione è all’inizio. Serviranno lavoro e un pizzico di pazienza. Luciano, quando ha la possibilità di lavorare tutti i giorni sul campo, fa migliorare le cose e raggiunge gli obiettivi».

IL MODULO «Luciano, giustamente, ha fatto capire che inizialmente darà continuità al lavoro svolto dal predecessore Igor Tudor. In futuro spero di vedere la Juventus con il 4-3-3 e il tridente composto da Conceicao-Vlahovic-Yildiz».

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