Marotta a Dazn: «Martinez titolare? Credo che il titolare rimanga Sommer, oggi tocca a Luis Henrique. Sullo stadio ho un auspicio» | OneFootball

Il presidente e amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, ha voluto dire la sua prima del match contro il Cagliari

Intervenuto nel corso del prepartita di Cagliari Inter, match valevole per il 5° turno di Serie A, il presidente e amministratore delegato del club nerazzurro, Beppe Marotta, ha presentato così la sfida. Tanti i temi toccati dal dirigente, dal campo al calciomercato fino a quello del futuro di San Siro e del nuovo stadio. Queste le sue dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Dazn.

LAUREA AD HONOREM – «Ad una certa età è un coronamento di un percorso fatto nel mondo del calcio, è motivo di grande orgoglio»

LA CONFERMA DI JOSEP MARTINEZ IN PORTA – «Non credo siano cambiate le gerarchie. Sommer è un grande portiere, poi l’allenatore applica le sue logiche: la stagione è molto lunga e il fatto che giochi Martinez significa dare spazio ad una bella realtà. Lui è un giocatore che con noi si allena sempre con grande professionalità, quindi se ha deciso così ha le sue motivazioni ma Sommer rimane il portiere titolare direi».

POCO MINUTAGGIO PER I NUOVI ARRIVATI – «Sono 5 elementi che hanno l’età media di 21 anni e mezzo. E’ chiaro che il graduale utilizzo va fatto con una logica, oggi è il turno di Luis Henrique…Settimana scorsa era il turno di Pio Esposito e di Sucic, credo che ci sia spazio. Abbiamo tante partite. Si è deciso di spendere soldi su obiettivi precisi e lo abbiamo fatto».

SENSAZIONI SUL TEMA STADIO? – «Lo avete definito giustamente un problema, credo rappresenti una grande esigenza dei due club milanesi. Milan e Inter sono residenti nel comune di Milano quindi è chiaro che noi ci aspettiamo e speriamo di costruire il nuovo stadio in questo comune. Se così non fosse abbiamo questo problema che rimarrebbe tale e dovremo rivolgerci altrove, dispiacerebbe sicuramente. L’auspicio è che settimana prossima arrivi un passo avanti, di apertura da parte della classe politica milanese».