Modena, Chichizola: “Primo posto? Siamo difficili da battere. Vogliamo lasciare il segno” | OneFootball

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·14 ottobre 2025

Modena, Chichizola: “Primo posto? Siamo difficili da battere. Vogliamo lasciare il segno”

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Leandro Chichizola, portiere del Modena, è intervenuto nel corso di “Gialli di Sera”, trasmissione in onda su Trc.


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Ecco quanto raccolto da parlandodisport.it: “Primo posto? Lavoriamo forte e abbiamo lavorato bene fin dal ritiro. Siamo una squadra difficile da battere, un gruppo molto buono dove ognuno sa cosa deve fare in campo e questo è molto importante: bisogna continuare su questa strada che ci sta portando punti. Non guardiamo tanto il risultato, abbiamo le idee chiare e cerchiamo di essere protagonisti e di arrivare tanto nell’area avversaria.

Obiettivo? Siamo a inizio stagione, ma l’idea è quella di lasciare un segno nel campionato e per la città. Siamo sulla strada giusta, ma dobbiamo stare attenti ai problemi che ci potrebbero essere più avanti.

Favorite in Serie B? Palermo e Venezia.

Modena? Mi sto trovando bene, ho trovato una città a cui piace il calcio, molto tranquilla e che mi sta fare bene.

Società? Uno dei motivi della mia scelta è stato proprio questo: sapevo che si tratta di una società che piano piano punta in alto. Ho conosciuto il presidente quando è stato inaugurato lo Store, mi è sembrato una persona molto vicina alla squadra e questo è molto importante e sarà un punto di forza.

Compagni? All’inizio ho legato tanto con Zampano, che è stato mio compagno di stanza. Vado d’accordo con tutti: è difficile trovare un gruppo così, uno spogliatoio sano, che lavora e spinge per il bene della squadra.

Personalità? Mi piace parlare e comunicare e avere sempre i difensori al massimo, è molto importante per la squadra. Piano piano ci stiamo conoscendo con tutti i compagni.

Mister Sottil? Lo avevo affrontato da avversario, con lui si lavora bene e anche con l’allenatore dei portieri Tomei. Sono professionisti seri e cercano ogni piccolo dettaglio per migliorare.

Bagheria e Pezzolato? Sono molto bravi, sono migliorati tantissimo in questi mesi e speriamo che continuino a crescere.

Precedente positivo al “Barbera”? In occasione di un Palermo-Spezia di Coppa Italia, al “Barbera” siamo passati ai rigori: ho parato il quarto penalty, poi ho segnato anch’io un rigore e al termine dei tiri dal dischetto ci siamo qualificati.

Palermo? Noi andremo là con le nostre armi a provare a fare la nostra partita. Cerchiamo di comandare le partite con palla e senza palla, con umiltà e piedi per terra. Conosciamo il Palermo, ha giocatori importanti e di categoria e in casa è ancora più forte: noi cercheremo di fare una grande partita, quello che cerchiamo di fare sempre. E’ comunque una partita come le altre, affrontiamo tutte le gare nello stesso modo: valgono tutte tre punti.

Palumbo? L’ho conosciuto quest’estate, è un bravo ragazzo e sicuramente adesso che ha cambiato squadra farà di tutto per difendere il Palermo. Speriamo di limitarlo.

Entusiasmo tifosi? Cerchiamo di fare di tutto per questa maglia e per questo i tifosi ci vengono dietro e sono contenti di risultati e prestazioni: lo dimostra il fatto che dopo il pareggio contro l’Avellino i tifosi erano lì per darci una mano. Le cose belle si fanno sempre insieme.

Calendario? La Serie B la conosciamo tutti, anche le squadre in posizioni basse di classifica possono mettere in difficoltà tutti.

Paragone col Parma? Quel Parma in cui ho giocato e con cui sono andato in Serie A era abbastanza simile a questo Modena, quell’anno abbiamo fatto tanti gol. Questo Modena è più solido difensivamente, è più squadra: quel Parma aveva forse più individualità.

Scelta di venire a Modena? Ho conosciuto da giocatore Catellani e da due-tre anni mi proponeva di venire qui. Quest’anno ho parlato con lo Spezia, ho deciso di venire a Modena e le due società hanno trovato un accordo.

Giornata tipo? Mi piace portare a scuola i bambini, per il resto sto a casa, mi piace cucinare e sto con la famiglia.

Lanci lunghi? Nel calcio ci sono i momenti e bisogna capire quando è il caso di fare lanci lunghi e quando giocare la palla, anche a seconda della pressione della squadra avversaria.

Prima parata a Carrara? A Carrara visto che l’attaccante si stava allungando la palla e ho fermato subito la gamba riuscendo a respingere la conclusione.

Gol subiti? Contro l’Avellino non ho visto partire la palla, ero coperto da Pyyhtia. Mi sono tuffato, ma era già tardi. Contro il Pescara la palla è stata deviata da due compagni. Se mi fossi reso conto che la direzione del pallone sarebbe stata quella, avrei fatto un altro passo prima di tuffarmi.

Carriera? Quando uno è piccolo e vuole essere un calciatore non sogna mai così in grande. C’è tanto lavoro dietro e tanto sacrificio e piano piano ci si rende conto di tutto. Ancora non sono a fine carriera, mi piacerebbe scrivere ancora un po’ di storia. Mi sento ancora un ragazzino e sto bene.

River Plate? Sono cresciuto lì, arrivando a 13 anni. Ho vinto un campionato nell’ultimo anno in cui ho giocato lì, è stata una gioia immensa. La mia seconda partita è stata un River-Boca, finita 1-1 con gol per loro di Martin Palermo.

Italia? Cercavo di giocare di più quando ero al River ed è venuta fuori la possibilità di giocare in Italia avendo la cittadinanza italiana per il mio bisnonno, di origini liguri.

Giocare insieme a Buffon al Parma? E’ uno dei motivi per cui sono andato a Parma in quel momento. Per noi stranieri vedere lui è ancora di più che per un italiano. Stare con lui e vederlo anche fuori dal campo è stato molto bello, una delle esperienze più belle della mia carriera. Mi porterò sempre dietro queste emozioni.

Portieri di riferimento? Ho già detto di Buffon, non c’è stato nessuno come lui. In Argentina mi piaceva tanto Carrizo, che ha giocato anche in Italia.

Nazionale? Non ho il rammarico per non essere mai stato convocato dall’Argentina, anche se giocare in Nazionale e rappresentare il proprio paese è la cosa più bella per un calciatore.

Pio Esposito? Ho giocato con lui a La Spezia: ha una mentalità molto umile, vuole arrivare lontano e si allena bene. E’ molto forte e sicuramente farà una carriera importante, ma non bisogna mettergli troppa pressione. Lavora molto per la squadra anche in fase difensiva, a La Spezia ci dava una grande mano in questo.

Serie A? Giocare nella massima serie sarebbe una cosa molto bella, ma mancano ancora 31 giornate”.

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